Propongo qui il mio intervento in Consiglio Valle riguardante l'"affaire" sviluppatosi dopo la lettera, scritta da Hélène Imperial e da me, al Presidente del Consiglio, Alberto Cerise.
Ho detto e ribadito quel che penso con un tono che penso sia stato pacato ma fermo. Non si trattava, infatti, di "fare gli incendiari", perché quelli sono atteggiamenti che servono a poco, ma di essere coerenti rispetto alle proprie idee. Propongo l'intervento alla vostra attenzione proprio per questo.
Su questa vicenda si è scritto molto e in molti mi hanno espresso il loro sostegno su di una battaglia di principio. Mi spiace per chi, in buonafede, non ha capito, per chi, invece, è in malafede resta poco da dire.
La politica non è un elemento astratto: è, per fortuna, non solo fatta da calcoli e strategie, ma anche di sentimenti. In queste circostanze sono stato molti e diversi fra di loro. Ma quel che conta è averlo fatto nella convinzione che le istituzioni vanno rispettate.
L'Europa guarda al nuovo Governo italiano con grande interesse.
Lo dimostra Anne Rovan su "Le Figaro" in un articolo di cui vorrei riportare qualche passaggio assai significativo. Ecco un primo passaggio: "Mario Draghi n'a pas le droit à l'erreur. L'utilisation de cette manne sera son premier grand test européen, alors que l'économie italienne a dévissé de 8,9% en 2020. «N'oublions pas que le plan de relance européen a été fait pour ce pays. Le recours au "Mécanisme européen de stabilité" était impossible politiquement et on ne pouvait pas s'appuyer sur le budget de l'UE puisque ce pays est un contributeur net. C'est pour cela que l'on a inventé cette troisième voie», souligne Yves Bertoncini, le président du Mouvement européen. «L'Italie n'est pas habituée à avoir autant d'argent à investir. L'Europe devra faire preuve de patience», prévient pour sa part Enrico Letta, l'ancien président du Conseil italien, désormais à la tête de l'Institut Delors".