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15 set 2009

7 Settembre

di Luciano Caveri

La Festa della Valle d'Aosta ha alcuni, pochi nemici a destra come a sinistra. I motivi sono nel solco bipartisan di uno sconcertante "embrassons - nous", fatto di slogan: l'identità valdostana è un'invenzione, i valori e le idee comuni una barzelletta, lo Statuto un vieto e immeritato privilegio, la classe politica tutta nello stesso sacco di cupidigia e/o stupidità. Sia chiaro che a questi estremismi non bisogna rispondere distorcendo la realtà: il Popolo valdostano e la sua cultura mutano, le trasformazioni investono il patrimonio collettivo, i meccanismi democratici soffrono di una mancanza di confronto,  esiste un rischio di guardarsi l'ombelico, beandosene. Ma una Festa, che è ancora piccina per il poco tempo dalla sua istituzione, ci voleva, e spero che i valdostani ne colgano le opportunità.