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25 nov 2020

Il "Pep"

di Luciano Caveri

Se uno legge "Pep" può restare stranito. Per i più burloni potrebbe essere l'inizio rimasto nella penna dell'ossessivo cartone "Peppa Pig", attraverso cui siamo passati come genitori. Oppure il ridanciano "Pepe pepe pepè", refrain del famoso brano brasiliano di Jorge Ben jor con cui si facevano i trenini nelle feste. No su "Pep" non c'è da ridere. Ecco svelato il mistero: "Pep" sta per "Persona Politicamente Esposta". Questa scheda potrà illuminare il lettore: "Le "Persone Politicamente Esposte" sono le persone che occupano o hanno cessato di occupare da meno di un anno importanti cariche pubbliche, sono politicamente esposti anche i loro familiari e coloro che con i predetti soggetti intrattengono notoriamente stretti legami".

"Persone politicamente esposte - evidenzia l'elenco - Presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, ministro, vice ministro e sottosegretario, presidente di Regione, assessore regionale, sindaco di capoluogo di provincia o città metropolitana, sindaco di Comune con popolazione non inferiore a 15mila abitanti nonché cariche analoghe in Stati esteri. Deputato, senatore, parlamentare europeo, consigliere regionale nonché cariche analoghe in Stati esteri. Membro degli organi direttivi centrali di partiti politici. Giudice della Corte Costituzionale, magistrato della Corte di Cassazione o della Corte dei conti, consigliere di Stato e altri componenti del Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana nonché cariche analoghe in Stati esteri. Membro degli organi direttivi delle banche centrali e delle autorità indipendenti. Ambasciatore, incaricato d'affari ovvero cariche equivalenti in Stati esteri, ufficiale di grado apicale delle forze armate ovvero cariche analoghe in Stati esteri. Componente degli organi di amministrazione, direzione o controllo delle imprese controllate, anche indirettamente, dallo Stato italiano o da uno Stato estero ovvero partecipate, in misura prevalente o totalitaria, dalle Regioni, da Comuni capoluoghi di Provincia e città metropolitane e da Comuni con popolazione complessivamente non inferiore a 15mila abitanti. Direttore generale di Asl e di Azienda ospedaliera, di Azienda ospedaliera universitaria e degli altri Enti del Servizio sanitario nazionale. Direttore, vicedirettore e membro dell'organo di gestione o soggetto svolgenti funzioni equivalenti in organizzazioni internazionali. Familiari di persone politicamente esposte: I genitori. Il coniuge o la persona legata in unione civile o convivenza di fatto o istituti assimilabili alla persona politicamente esposta. I figli e i loro coniugi nonché le persone legate ai figli in unione civile o convivenza di fatto o istituti assimilabili. Soggetti con i quali le persone politicamente esposte intrattengono notoriamente stretti legami: le persone fisiche legate alla persona politicamente esposta per via della titolarità effettiva congiunta di enti giuridici o di altro stretto rapporto di affari. Le persone fisiche che detengono solo formalmente il controllo totalitario di un'entità notoriamente costituita, di fatto, nell'interesse e a beneficio di una persona politicamente esposta". Aggiungo che il termine compare per la prima volta nel Decreto legislativo numero 231 del 21 novembre 2007, che recepisca la Direttiva 2005/60 della Commissione Europea per l'antiriciclaggio. Insomma: norme forse sacrosante che partono da un evidente assunto e cioè chi fa politica e di conseguenza il proprio entourage sarebbe indiscriminatamente composto da potenziali delinquenti che come tali devono essere opportunamente schedati e controllati. Questo comporta carta e carta da compilare, controlli occhiuti ed attese infinite per pratiche banali, tipo l'acquisto di un'auto od una polizza assicurativa. Naturalmente, come tutte le creature frutto di costruzioni burocratiche, ha un limite: il politico ladro sa benissimo come aggirare norme come queste e zigzagare tipo slalomista ed è tristemente dimostrato dalle cronache quotidiane. Fatta la legge trovato l'inganno... Insomma: immagino che tutto questo sia fatto a di bene, ma conferma l'impressione e la vulgata che chi occupa posti pubblici di responsabilità, un tempo celebrato con statue, vie e piazze dedicate e vasta considerazione popolare se persona retta e fattiva, oggi sia un potenziale ladrone e malvivente. Niente altro che un "Pep"! Titolo da non esporre sul proprio biglietto da visita...