Guardare avanti
Sarà pur vero che qui, in questo mio spazio pubblico, annoto ricordi, aneddoti, nostalgie, speranze e molto altro ancora.
Ciò avviene con una cadenza rapida, quotidiana nel blog qui a fianco, mentre è settimanale nel "Calepin" che state leggendo.
Il passare degli anni è testimoniato con costanza sul sito, come se si trattasse di un armadio pieno di cose e i cui cassetti contenessero gli oggetti accumulatisi nel tempo.
Certo è che di quanto fatto, visto, goduto o sofferto bisogna farne tesoro.
Si tratta di un fatto naturale, ma mi è venuto il dubbio che possa risultare per un osservatore uno specchio deformante che dia l'immagine di un quieto pensionamento, di una regressione compiaciuta al tempo che fu, di una sorta di rassegnazione rispetto alle cose che non mi piacciono.
No, no e ancora no: qualunque sia il ruolo che ricopro, le idee sono sempre le mie e credo nell'azione e non nel ripiegamento su se stessi e ciò non significa affatto non rendersi conto delle circostanze e dei momenti, perché semmai questo è il punto.
Il punto è che di ogni periodo della vita bisogna prendere il buono. In questo momento il buono è leggere e riflettere, pur a fianco ad attività assorbenti come consigliere regionale, al Comitato delle Regioni o nella Commissione Paritetica e con il lavoro quotidiano alla "Rai".
Dopo tanti anni passati nel nocciolo duro delle decisioni, ora avere un certo distacco dalle decisioni amministrative e da un ruolo politico di primo piano è un privilegio e non un refrain alla "volpe e l'uva". Insegna a vedere le cose diversamente, a capire meglio i pensieri dei cittadini, consente di evitare stress che impediscano un piena comprensione: guardare avanti è dunque un obbligo.
- Login per inviare commenti