October 2010

Caleidoscopio martedì 26 ottobre

Carmelo SardoProsegue il cammino di "Caleidoscopio", la rubrica radiofonica di "Rai Vd'A", in onda su "Radio1" ogni martedì dopo la "Voix de la Vallée".
In questo numero, si parlerà dei turisti russi attirati dalla Valle d'Aosta con l'aiuto di Anna Saudin, che da molti si occupa di questo mercato in crescita.
Sarà poi la volta del giornalista televisivo Carmelo Sardo, che ci darà il suo parere sull'eccesso di cronaca nera nel giornalismo italiano.
Michela Ceccarelli, nel suo appuntamento settimanale, si occuperà del periodo rinascimentale nella quotidianità, mentre nella rubrica "Un libro, un disco" - la "voce narrante" Christian Diémoz - verrà presentato l'ultimo libro del valdostano Daniele Gorret, intitolato "Letteratura Addio"
Siamo giunti alla settima puntata di questo ciclo a cavallo fra 2010 e 2011.

"Smart Grid"

Un elettrodottoE' sempre difficile riuscire a tenersi aggiornati su quanto si muove nel mondo che possa interessare la Valle. Bisognerebbe essere Pico della Mirandola (bellissima la biografia del rimpianto Jader Jacobelli) per poter seguire tutto, ma - in una logica umanistica - è bene tenersi allenati.
Ci pensavo stamattina a Milano, invitato a parlare ad un convegno della Commissione europea, sullo "Smart grid", cioè lo sviluppo di reti intelligenti di distribuzione dell'energia elettrica. Un termine in inglese che, come si è capito, non ha ancora trovato in italiano un'espressione efficace che faccia capire la posta in gioco: in sintesi, immaginando un cammino inverso, si va dal contatore elettronico a casa dell'utente attraverso le linee elettriche controllate da sistemi informativi che evitino sprechi e che tengano aperto un dialogo fra il cliente e il suo fornitore.
Tema affascinante che ci piazza nel mezzo delle nuove tecnologie e che non può essere banalizzato con l'idea di semplici rifacimenti di elettrodotti obsoleti e a fine corsa.
L'energia, il suo utilizzo, il risparmio, le possibili fonti rinnovabili, impianti performanti, costruzioni "risparmiose": una gamma vastissima di temi interconnessi e vien da pensare che il dovere della politica dovrebbe essere proprio quello di cavalcare le innovazioni.
In questo senso, quel poggiolo sull'Europa, che è per me il Comitato delle Regioni, serve a respirare aria pura contro i miasmi della politica di piccolo cabotaggio.

Prima neve

La prima neve del 2010Comincia la solita patetica sarabanda mediatica, puntuale ad ogni prima nevicata di stagione sulle Alpi. Propedeutica ad una lunga "controinformazione" sino in primavera, che trasforma ogni nevicata in una storia da tregenda da raccontare, con servizi di cronaca che si aggiungono alle informazione meteo e stradali con tono terroristico.
Andrebbe inviata, a chi si preoccupa, questa poesia di Umberto Saba, intitolata "Neve":

"Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
Neve che cadi dall'alto e noi copri
coprici ancora,all'infinito: imbianca
la città con le case,con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati..."

Oppure questa poesia "Era lei, la neve" di Eugenij Entuscenko:

"E un mattino 
appena alzati, pieni di sonno,
ignari ancora,
d'improvviso aperta la porta,
meravigliati la calpestammo:
Posava, alta e pulita
in tutta la sua tenera semplicità.
Era
timidamente festosa
era
fittissimamente di sé sicura.
Giacque
in terra
sui tetti
e stupì tutti
con la sua bianchezza".

L'eventuale lettura potrebbe convincere chi inizia a giocar con gli allarmismi che la neve in montagna è la normalità.

Le polemiche su Marchionne

L'interno dello stabilmento serbo della FiatSergio Marchionne è stato intervistato da Fabio Fazio su "Rai3" ed è lì che ha pronunciato la frase, che ha fatto arrabbiare molto, sulla mancanza di redditività degli stabilimenti italiani. La politica si è divisa fra pro e contro: io ho seguito l'intervista e mi sono formato l'opinione che Marchionne abbia semplicemente detto quel che pensa.
E in un mondo in cui tutti cercano di essere "piaciosi" - e per far questo privilegiano la bugia come metodo d'approccio per riuscirci - avere uno che dice una "sua" verità scomoda è da rispettare. Tutto sommato questo è utile anche per chi la pensa diversamente.
"Fiat" si è internazionalizzata e, come ho già avuto modo di scrivere, spetterebbe ai nostri parlamentari europei far pesare il fatto che una parte rimarchevole venga da uno stabilimento in Serbia che gode di finanziamenti comunitari.
C'è qualche cosa di "tafazziano" in questa scelta di dare soldi in una logica di preadesione e trovarsi con una mossa controproducente per l'industria europea.
Se qualcosa di debole ho trovato nell'intervista di Marchionne è stata la guasconata sui "modelli" di auto che "Fiat" ha in casa: il manager ha risposto che ce ne sono tantissimi pronti. Sarebbe bene che qualcosa venisse messo sul mercato.

Nessuna gogna mediatica

Una mensa scolasticaLa Valle d'Aosta finisce in "nazionale" a causa della pubblicazione sul sito web del Comune (che è anche albo pretorio elettronico) dei genitori di Pont-Saint-Martin che non hanno pagato la quota della mensa scolastica per i figli.
Bene ha fatto il Sindaco, Guido Yeuillaz, a chiedere subito «scusa» per la pubblicazione del nome dei bambini che, in quanto minorenni, vanno protetti nella loro identità.
Discorso diverso per i genitori, più volte richiamati ai loro doveri, compresa la spiegazione della possibilità, in caso di necessità, di essere esentati dal pagamento di questa tariffa. Alla fine la loro situazione è finita in una delibera comunale che, in ottemperanza al principio della trasparenza e della pubblicità degli atti, è finita in Rete.
Chi parla di "gogna mediatica" non sa cosa dice. Io credo che ci si debba intendere su di un principio. Fatta salva la tutela di chi, in stato di indigenza o in temporanea difficoltà, può godere di forme di "protezione", lo "Stato sociale" si basa sul corretto corretto dei cittadini: pagare le tasse e le prestazioni a diverso titolo fornite a pagamento (in genere non a totale copertura, ma in compartecipazione con il pubblico).
Questo è un principio insostituibile della rete di protezione sociale e di offerta dei servizi caratteristici dello "Stato sociale", che funziona solo se la comunità è cosciente non solo dei diritti ma anche dei doveri. Non ci può essere lassismo o rassegnazione da parte degli amministratori che, tra l'altro, in caso di inerzia rispondono con i propri quattrini.

I "Kymera"

I Kymera ad X-Factor (foto La Presse)Confesso le mie colpe: non ho mai guardato, se non una volta in uno zapping, "X-Factor" su "Rai2".
Non lo dico per fare lo snob, ma trovo che la ripetitività di certe trasmissioni spazientiscano e perdano in freschezza. Quest'anno, ad esempio, non ho più guardato, neppure per curiosità, quel "Grande Fratello" che mi pare formula trita e ritrita con la ricerca spasmodica di concorrenti "strani" e la lettura delle agenzie conferma che, essendo l'"audience" al Sud, i concorrenti sono provenienti prevalentemente da lì.
Ho invece su "YouTube" guardato più volte l'esibizione nel programma televisivo dei "Kymera", vale a dire i due valdostani Davide Dugros e Simone Giglio, che mi pare siano con sobrietà sfuggiti alla trappola morbosa che gli era stata preparata con il tam tam della "coppia gay".
Li trovo molto efficaci e meritevoli del successo che stanno ottenendo, sapendo quanto la tagliola del "televoto" pesi per chi viene da una Regione piccola come la nostra e avendo avuto conferma - l'unica volta che ho dato un'occhiata - che ci sono meccanismi (come l'agghiacciante esibizione del balbuziente che canta, piuttosto stonato, ma resta in gara per un bieco pietismo da circo) che con la musica non c'entrano niente.
Ho letto che i "Kymera" si esibiranno sabato ad Aosta e che verranno "premiati" per il successo ottenuto.
Mi sembra un giusto riconoscimento per i due ragazzi.

La candidatura di Vendola

Nichi VendolaHo ascoltato l'altro giorno per radio - ero in viaggio - un lunghissimo discorso di Nichi Vendola, che corre per la leadership della Sinistra. In questo vero e proprio lancio della sua candidatura, è stato il suo un mix sapiente di diverse ispirazioni culturali, mettendo la sordina ad ogni estremismo. Basta visitare il sito ufficiale di Vendola e il profilo su "Facebook" per vedere il suo staff lavori per creare un'immagine attrattiva.
Conosco Nichi da una ventina d'anni: è una persona gentile e sorridente, cui non manca mai la battuta giusta e frequenta con una certa assiduità il Comitato delle Regioni. Abbiamo la stessa età e un curriculum politico in parte simile.
Eppure non penso che per un Centrosinistra in crisi profonda la scelta di Vendola sarebbe giusta. Non lo è per una prima debolezza: ho visitato la Puglia e credo che il degrado sia evidente e non si può governare l'Italia - e sognare grandi cose - se la Regione che si è amministrata non funziona e la malavita stringe la morsa. In secondo luogo: Vendola è troppo a sinistra e l'elettorato centrista non lo seguirebbe a vantaggio di Berlusconi che ha annunciato una ricandidatura per la guida del Governo ma è evidente come guardi anche all'alternativa Quirinale.
Ma naturalmente queste sono impressioni e solo gli esiti delle Primarie - su cui un giorno bisognerà riflettere per le divisioni profonde che ha creato questa corsa preventiva adatta agli Stati Uniti ma meno all'Italia - diranno chi vincerà nell'attuale opposizione.

Il bamboccione misantropo

"Bamboccione: un giovane maturo, che invece di rendersi autonomo continua a stare in casa con i genitori e si fa mantenere da loro. Collegamento con precarietà, ma anche con mammismo italiano".
Questa la spietata sintesi di un dizionario sul Web, che riprende una celebre e ormai diffusa definizione di Tommaso Padoa Schioppa, Ministro dell'Economia nel 2007, quando invitò a mandare fuori di casa i trentenni che non si schiodano dalla casa dei propri genitori.
Trovo che la questione sia stata ormai così discussa e sviscerata da non essere meritevole di troppe attenzioni, non fosse che questa storia dei bamboccioni non si ferma lì, essendo la società in cui viviamo come un organismo vivo che continua a cambiare.
Direi, a questo proposito, che si sta delineando, con orrore dei genitori che sono vittime ma anche carnefici, una variante ancora peggiore del “bamboccione”, che potremmo definire il “bamboccione misantropo”.

Bunga bunga

Emilio Fede al mare con un'amicaI sostenitori di Silvio Berlusconi ammiccano. Anche di fronte alla vicenda della ragazza marocchina e del "caso bunga bunga", che coinvolge anche Emilio Fede e Lele Mora, alla fine, se obietti, ti guardano come un fesso e ti dicono: «invidioso?».
Questo fa parte di un'epica italiana del "capo" che, in ossequio al gallismo, se "tromba" è un valore aggiunto e se questo cozza con i discorsi pubblici sulla famiglia non c'è problema perché esiste pur sempre il confessionale e ci sono le urne: se mi votano che problema morale c'è? E questa considerazione del voto come amnistia o assoluzione viene adoperata in ogni occasione utile.
Intendiamoci: la filosofia del "mandrillo" in Berlusconi non è nascosta. Fa parte della sua personalità, come il "trucco e parrucco", e "scoprire" che gli piacciano ninfe e ninfette è come scoprire l'acqua calda.
Nelle democrazie mature, dove non c'è privacy che tenga per un uomo pubblico, sarebbe sufficiente per essere sanzionato dall'opinione pubblica, da noi desta ammirazione come nei Paesi sudamericani, dove l'entourage del "caudillo" si occupa anche degli svaghi. Questa è una stortura italica su cui sarebbe bene riflettere.
Quel che conta in questo caso non è, alla fine, la "gnocca" (scusatemi), ma che un Premier chiami la Questura di Milano, parlando parrebbe di persona, per aiutare una sua "amichetta". 

Le buone ragioni di "AlpMed"

Roberto Cota, presidente del PiemonteLeggo, ma non posso crederci, che il Presidente del Piemonte, Roberto Cota, sarebbe intenzionato a far uscire la sua Regione dal progetto, partito più di cinque anni fa, di Euroregione "AlpMed", che qui non riassumo avendone parlato tante volte. La ragione sarebbe che questa progettualità transalpina e mediterranea verrebbe considerata in qualche modo lesiva del concetto di "Padania" tanto cara ai leghisti.
Mi sia permesso di osservare che non può essere così. Si tratterebbe di un errore storico evidente e risulterebbe, nella lettura federalista della realtà che dovrebbe stare a cuore alla Lega, una visione del tutto miope, perché "AlpMed" consente una rilettura di lunghissimo periodo di una prossimità geografica, culturale e in parte linguistica di una porzione d'Europa stravolta dalla logica delle frontiere degli Stati nazionali. Quindi si tratta semmai di una sorta di ricomposizione di cocci rotti nel tempo, pur tenendo conto di un contesto diverso e senza avere nostalgie passatiste che suonerebbero ridicole.
La "Padania" è un’invenzione del giornalista sportivo Gianni Brera negli anni Sessanta con la sua scrittura immaginifica e i leghisti l’hanno riutilizzata con la mediazione del grande giurista e politologo Gianfranco Miglio, che pensava ad un’Italia federale con tre macroregioni, di cui una – la "Padania" – corrispondente al Nord Italia.
Già quando iniziò questo dibattito, ricordai come la Valle d'Aosta, per mille ragioni storiche e culturali, non potrebbe essere imprigionata in una "Padania", ammesso che le altre Regioni del Nord – escluderei già di default Trento e Bolzano – si sentano tutte "padane". Eventuali ri-aggregazioni dell'Italia odierna implicherebbero un posizionamento ben diverso della nostra Valle.
Oggi disconoscere "AlpMed" sarebbe un passo indietro anche per i piemontesi che, guardando verso l'unica stella polare della Lombardia, finirebbero per tradire il loro passato.

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