March 2016

Pars destruens, pars costruens

Francis BaconAi tempi del Liceo, questo Francis Bacon o Francesco Bacone ti riportava nelle affascinanti atmosfere londinesi del Cinquecento ed a lotte di potere - che lo faranno morire in disgrazia, dopo essere diventato persino Lord Cancelliere - che facevano impressione, in quel crogiolo da cui poi sortirà la democrazia parlamentare.
Ma questo personaggio spuntava non solo nella Storia, ma anche in Filosofia e nelle lezioni di Scienze, e me lo ritrovai all'Università in un interessante corso sugli Utopisti, per via di un suo lavoro intitolato "La Nuova Atlantide". Bacone capì anzitempo aspetti fondamentali dell'avviata "rivoluzione scientifica" e fu precursore di aspetti importanti dell'Illuminismo.

Vendola e l'utero in affitto

Nichi Vendola ed Ed TestaSe avessi avuto il telefono di Nichi Vendola, che ho conosciuto quando eravamo in Parlamento e poi ritrovato nei diversi ruoli istituzionali vissuti parallelamente (tra l'altro siamo coetanei), una telefonata di augurio per la nascita del bimbo l'avrei fatta volentieri. Prima di scavare dentro gli avvenimenti, su cui è legittimo avere posizione diverse, deve sempre e prima di tutto esistere il reciproco rispetto umano e la considerazione dei sentimenti, come elemento significativo. E Nichi è una persona affabile e molto solare, a dispetto di quel suo eloquio talvolta circonvoluto, che è tanto piaciuto ai comici che gli hanno fatto il verso.
Mi era capitato - ricordo nitidamente una volta a Bruxelles al "Comitato delle Regioni" - di parlargli dei miei figli e di vedere in lui una reazione di sincero interesse, per cui non mi sono stupito - pur conoscendo il suo orientamento sessuale, per altro mai nascosto - che per lui il senso della famiglia, specie nel significato assai avvolgente come inteso nel Sud, avesse come componente anche il desiderio di avere un figlio.

Nuove tecnologie e segretezza

Il controllo delle impronte su uno smartphone di ultima generazioneQuesta modernità tecnologia ha le sue gioie ed i sui dolori. Fra le spine c'è anzitutto questo tema, per nulla banale, dei rischi di dipendenza. Leggevo di bambini che non riescono a staccarsi da Internet con situazioni di scolarità gravemente compromessi. Io stesso mi accorgo che quando capita che non ci sia connessione, mentre un tempo sopravvivevo agevolmente, adesso vengo preso da una vaga ansia, come se qualcosa di capitale mi mancasse. Avendo vissuto decenni senza, è segno evidente che si può serenamente star bene anche non connessi...
Ormai stento - a proposito - a destreggiarmi nelle password, cioè quella sequenza alfanumerica che consente di accedere ai diversi sistemi informatici.

I Lupi e la lettera al Signor Orso

Del Lupo si parlerà sempre di più in Valle d'Aosta. Si sa che esistono oggi due branchi ed una serie di lupi solitari che vivono per conto loro, ma il flusso proseguirà e così l'occupazione del territorio, anche per la natalità è notevole e inverni miti sono di buon auspicio per il ritorno di questo predatore
Rispetto al passato, è interessante citare quanto scritto da Ronni Bessi in un articolo pubblicato nel 1998 su "Piemonte Parchi", di cui mi permetto di usare una parte: «Nel '700 e nei primi decenni dell'800 risultano numerose sia le cronache che i provvedimenti relativi all'uccisione di lupi. Ridotte e rarefatte le foreste che li ospitavano, quasi scomparsa la fauna selvatica di cui si nutrivano, i lupi superstiti dovettero ridursi ad avvicinarsi maggiormente ai luoghi frequentati dagli esseri umani per tentarvi la predazione di qualche animale domestico. Il conflitto verso questi predatori e le paure che essi ispiravano non poterono quindi che aumentare. Inoltre i compensi previsti per l'uccisione dei lupi senz'altro dovettero costituire un aspetto economico non indifferente».

Sulla Zona Franca

Quello che rimane della 'zona franca' in Valle d'Aosta, il contingente dell'alcoolSon qui che guardo il dossier della "Zona franca", reduce come sono da un'audizione di ex parlamentari valdostani con la Commissione competente del Consiglio Valle, che si sta occupando di questa questione, in verità invecchiata come tutti noi, che - politici di lungo corso - usciamo dall'armadio quando c'è necessità.
Anzi, a dir la verità, era già vecchia questa storia quando ho cominciato a far politica. Nel dibattito del secondo dopoguerra, in cui sin da subito il tema fu «abbiamo lo Statuto, ora applichiamolo» (e per certe questioni siano ancora fermi lì...), la questione teneva banco, aspettando che un confine doganale si costruisse all'ingresso-uscita della Valle d'Aosta. Promesse, promesse, rimaste purtroppo tale e devo dire che è ingiusto, come scrive qualcuno di tanto in tanto, che in fondo ai politici valdostani dell'epoca andava bene così e di conseguenza a proteste di facciata mai seguì qualcosa di realmente muscolare.

Risate e vecchi slogan

Ridere...Si mischiano ogni tanto dei pensieri in queste cronache quotidiane, che si affacciano non solo sui fatti ma anche sugli stati d'animo, uniformando i nostri comportamenti e influenzando le nostre giornate, che vanno sempre prese per quel che sono, senza lasciarsi vivere, perché quella sarebbe la peggior sconfitta.
Io quel 1977, che fu anno di contestazioni studentesche, me lo ricordo bene. Esistevano elementi interessanti e di rottura - penso alle battaglie dei Radicali per i diritti civili - ma poi si manifestava già una tetra tendenza alla violenza che allora, come sempre, non portò a nulla di buono. Ho conosciuto persone che sono finite malamente in quel tunnel che portava poi in automatico - così avviene quando si scherza con il fuoco - a situazioni di correità con gli orrori del terrorismo in un periodo confuso della storia italiana, pieno ancora di misteri che forse non verranno mai risolti.

Arsenico e vecchi merletti

Cary Grant in 'Arsenico e vecchi merletti'Strana attività la politica, che ogni tanto - per la varietà di avvenimenti che si trova sotto le sue insegne - somiglia a così tante cose da potersi tranquillamente adoperare il termine, rubato all'opera omnia del romanziere francese Honoré de Balzac, di "commedia umana".
Ho sempre teorizzato, ma sono il primo soggetto possibile dell'analisi, che in politica - nel senso professionale del termine, pur essendo per la maggior parte un'attività a termine e non dalla culla alla tomba - accedono spesso personalità eccentriche, che hanno sfogato lì la loro particolare personalità. Sennò chissà cosa avrebbero fatto nella loro vita!
Non c'è da stupirsi, dunque, che spesso queste personalità cozzino fra di loro e questo crei un ambiente da sempre effervescente fatto di amori ed odi, amicizie e inimicizie, scontri e riappacificazioni.

Il nuovo scenario dell'editoria

Alcuni quotidiani in edicola oggiConfesso di essere stato spiazzato dalle vicende che stanno portando ad una rivoluzione nel settore della carta stampata in Italia, che poi ormai significano anche l'informazione in Rete e soprattutto la pubblicità. Chiunque faccia il giornalista, ma anche tutto il mondo della politica, deve legittimamente interrogarsi sul senso e sulle ricadute dell'operazione.
Ha scritto "Prima Comunicazione", vangelo nel settore dell'Informazione:
«L'Editoriale L'Espresso alla fine dell'anno necessario per mettere a punto la fusione, diventerà un gruppo da 750 milioni di euro di fatturato in grado di coprire la penisola con "Repubblica", grande quotidiano nazionale con redazioni in nove città, a cui si aggiungono le diciotto testate locali della "Finegil" (diciassette quotidiani ed un trisettimanale) e "La Stampa" con le sue oltre 160mila copie diffuse a livello nazionale, la sua capillarità in Piemonte e nel Ponente della Liguria, regione dove testata leader è il "Secolo XIX"».

Un pensiero per le mie donne

Donne della mia vita, per me - e chi mi conosce lo sa bene - non c'è bisogno dell'8 marzo per festeggiarvi. Anzi come molte mie amiche snob ritengo che l'esistenza di una Festa dedicata sia un segno di minorità e dunque ingiusto perché le donne non hanno più, almeno nella nostra Valle d'Aosta, una qualche logica di inferiorità, specie se la parità è bovinamente concepita come essere come noi uomini, pieni come siamo di difetti.
So bene che ci sono settori, come la politica dove ho razzolato per anni, in cui esistono ancora spazi molto "al maschile", ma in fondo i meccanismi democratici - ben più degli odiosi recinti delle quote per legge - non impediscono affermazioni al femminile.
Specie se le donne, come dicevo, non finiscono per ricopiare gli uomini con i loro vizi e certe loro meschinità. Non che ovviamente le donne siano, con il loro modo di essere, fonte di ogni perfezione, in politica come altrove, ma il loro approccio, il loro punto di vista e la loro sensibilità sono una chiave di lettura che sa essere diversa rispetto a noi maschi.
E così mi piacerebbe fare un tazebao in cui mettere una dietro l'altro i nomi delle donne della mia vita, dalla mamma in poi e ancora la nonna, le zie, le compagne di scuola, le amiche, le morose, le fidanzate, le complici, le mogli, le colleghe, le scrittrici e via di questo passo in un mondo in cui si sono incrociate tante storie, compresa la gioia di avere una figlia che ti guarda dentro come nessun altro, carne della tua carne al femminile. E la felicità con Mara, che non finisce mai di stupirmi.

La crisi del Welfare valdostano

L'ospedale regionale 'Parini' di AostaLa vita è fatta di sue ripetitività, di salite e discese, di gioie e dolori, di alti e bassi in questo dualismo che caratterizza tutto, senza eccezione alcuna. Per cui è bene barcamenarsi con la necessaria ragionevolezza.
Tocca quest'anno - se ci credessi penserei alle ombre dell'anno bisestile... - frequentare l'Ospedale, per fortuna per dei malanni di poco conto. Ma star lì, nella promiscuità dei corridoi nell'attesa di certi esami, è sempre elemento istruttivo di come «la Salute venga prima di tutto». Banale ma efficace, come sentire quelle storie personali con cui ci si confronta nella prossimità di chi ti è seduto accanto, che colpiscono e addolorano e - capisco che è prevedibile dirlo - servono alla fine per relativizzare i propri guai.

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