August 2017

Quel circo colpito al cuore

Il tendone del 'Circo Medini' a BrussonE' una brutta storia, che necessita di una premessa forse troppo lunga. Mi sono sempre piaciuti i piccoli circhi. Sarà che mi ricordano la mia infanzia, quando in un paese come il mio, Verrès, non si fermavano grandi circhi, ma quelli a gestione familiare con artisti che si esibivano in modo intercambiabile in diversi ruoli. Il domatore dei pochi animali - spesso spelacchiati e comunque tristi da vedersi nelle loro gabbie al seguito - si trasformava in funambolo, poi rispuntava sotto le vesti di clown e via di questo passo. Faceva sempre impressione il presentatore con una sua retorica negli annunci, adatta - talvolta con una piccola orchestrina - per creare attesa e persino paura, quando gli animali e il domatore entravano in scena.

L'affollamento nell'area autonomista

Affollamento di piccioni alla ricerca di ciboSi avvicinano ormai le elezioni regionali in Valle d'Aosta e cresce la febbre in politica, tipo la calura dell'ondata di caldo di queste ore, definita "Lucifero", che per altro da vero diavolaccio propone poi temporali serali da tregenda, forse forieri di bufere con risvolti politici che non verranno dal cielo.
Se ci saranno elezioni anticipate, questo avverrà all'inizio del prossimo anno, altrimenti si andrà in primavera a scadenza naturale. Personalmente credo che sarebbe ragionevole dare in fretta la parola agli elettori valdostani, dopo anni in cui a caratterizzare la scena politica in Valle è stato - sapendo che nel 2013 si è partiti dallo scricchiolante "18 a 17" fra maggioranza ed opposizione - un avvicendarsi di alleanze disomogenee rispetto ai voti dati nel 2013 dai cittadini, sempre dicendo che questo avveniva nel nome «del bene della Valle», ma certo l'allontanarsi dalla volontà popolare non è granché per la credibilità della politica, benché giustificata in taluni casi da valide ragioni.

Lo strano caso della Sindaca Raggi

Virginia RaggiLa Democrazia è uno strana cosa: assomiglia ad una montagna come il Cervino. Se la guardi da diverse prospettive, a seconda dei versanti, ti accorgi di come questo prisma modifichi il suo aspetto e così è per la democrazia. E' un titolo che può poi essere declinato in vari modi e ci si può accorgere, con qualche interlocutore, che ci possono essere nella concezione delle differenze persino abissali, che ti fanno dubitare che si parli della stessa cosa.
Ci pensavo rispetto a queste vicende di Roma, che occupano le prime pagine dei giornali con una certa costanza e con risvolti - se Roma non fosse stata scelta come Capitale e sarebbe stato un bene - che oscillano fra il comico e il tragico.

La forza della Bellezza

E' con il suo spirito acuto, giocando con i sinonimi, che Umberto Eco così osservava: «E' ritenuto bello ciò che è carino, piacevole, attraente, gradevole, avvenente, delizioso, armonico, meraviglioso, delicato, grazioso, leggiadro, incantevole, magnifico, stupendo, affascinante, eccelso, eccezionale, favoloso, fiabesco, fantastico, magico, mirabile, pregevole, spettacolare, splendido, sublime, superbo».
Questa storia della bellezza non è cosa di poco conto, se applicata al posto dove abitiamo. Mi è capitato negli anni di visitare luoghi meravigliosi in giro per il mondo e di trovarli tempo dopo irrimediabilmente rovinati perché imbruttiti in vario modo.
Oppure ho visitato zone dove si affiancavano zone dove la bellezza dominava a fianco a località deturpate senza pietà con un contrasto eclatante.

Una Valle d'Aosta senza reti?

Una reteLa solitudine politica non è uno stato d'animo, anche se potrebbe essere suggestivo immaginarsi in un angolo a riflettere sui destini dell'umanità con una pensosa postura romantica guardando l'orizzonte dalla cima di un monte, ma è molto più prosaicamente la mancanza di rapporti in rete. "Rete" è un termine ormai molto praticato, e che si presta ad un uso plurimo, per cui preciso che nella dizione che propongo è quella di un insieme, un intreccio articolato e organizzato che consenta di avere contatti stabili e proficui con altri. Possono essere reti di amicizia, di collaborazione, di confronto.
Il "caso Valle d'Aosta" è significativo in questo senso.

Onestà e competenza in Politica

Corruzione...E' morto in questi giorni in circostanze tragiche - per cui a maggior ragione fare il suo nome sarebbe di cattivo gusto - un tizio non valdostano, molto facondo e troppo untuoso, che tanti anni fa mi propose dei soldi, allora ero deputato, perché cambiassi opinione su alcuni personaggi che si interessavano ad un'attività economica in Valle d'Aosta. Lo accompagnai alla porta, dicendogli che se già ero contrario all'operazione mi aveva fornito un elemento in più per rafforzare la mia opinione. Il suo stupore fu condito da un elenco di persone del milieu politico che, a suo dire, il denaro lo avevano preso senza colpo ferire e dunque il mio atteggiamento lo stupiva con la constatazione che, se altri lo avevano fatto, perché mai io non avrei dovuto farlo? Insomma, nella sua visione, ero un fesso...

Pedibus calcantibus

Passeggiata a Bionaz, a fianco del lago di Place MoulinLa Valle d'Aosta è la quintessenza dell'alta montagna alpina. Non è un'opinione, ma la constatazione della realtà geografica, frutto di come ha agito l'orogenesi, espressione scientifica che - detta così - fa impressione, ma "orogènesi" è parola di facile lettura, venendo dalla fusione dal greco "ὄρος, rilievo, montagna + γένεσις, origine". Stupisce sempre pensare che queste cartoline panoramiche sotto i nostri occhi, cioè le nostre montagne attuali, sono il frutto di complesse vicende geologiche, che si sono sviluppate a partire da cento milioni anni fa e che fra cento milioni di anni - perché tutto si muove, millimetricamente, ma si muove - chissà cosa ci sarà dove siamo adesso, magari tornerà ad esserci un Oceano come all'origine!

Il futuro della Valle e i capponi di Renzo

Renzo, con i quattro capponi, da AzzeccagarbugliChi sappia, solo per conoscenze maggiori sull'interpretazione dei messaggi politici, analizzare lo stato dell'Autonomia valdostana coglie con consapevolezza lo stato di viva difficoltà che si registra di questi tempi. Senza giocare alla drammatizzazione o buttarla sulla storia del "nemico alle porte", è chiaro che i segnali che pervengono parlano con chiarezza di scelte politiche coincidenti che potrebbero portare in tempi brevi ad una liquidazione della cosiddetta "Specialità". La debolezza di questo nostro ordinamento era ben chiara dai primi decreti luogotenenziali dal 1945 sino allo Statuto del 1948 per la semplice ragione che lo Stato aveva gli strumenti giuridici per staccare in modo unilaterale la spina. Ma contro questa ipotesi generazioni hanno operato con successo, anche non tutti remavano nella stessa direzione.

Ci sarà pure un giudice a... Venezia

Il motore 'Tdi' protagonista del 'dieselgate'Mi veniva da sorridere in questi giorni - e capirete perché - a pensare ad un'espressione che mi è capitato di adoperare, anche rifacendomi alle vicende valdostane, quando certi fatti rimanevano oscuri e finiti forse in qualche cassetto assai profondo, vale a dire: «Ci sarà pure un giudice a Berlino».
Per capirne il significato, meglio diffidare di semplificazione da Internet e rifarsi semmai ad una vecchia rubrica del coltissimo Umberto Eco. Così scriveva per svelare la frase ormai di uso comune: «Come nasca e come si diffonda la storia del giudice a Berlino è faccenda complessa. Se andate su Internet vedrete che tutti i siti attribuiscono la frase a Brecht, ma nessuno dice da quale opera. Comunque la cosa è irrilevante perché in tal caso Brecht avrebbe semplicemente citato una vecchia vicenda».

Mai perdere l'umorismo

Giulio Andreotti in ParlamentoE' difficile dire che cosa sia il "senso dell'umorismo", che credo di avere in parte ereditato da mio papà Sandro, di cui ho ormai un'ampia aneddotica su questo suo tratto caratteriale. Il suo spirito era molto vivace e spesso licenzioso e lo esibiva senza rete nella sua attività di veterinario, trasformando in sue vittime bonarie i proprietari dei suoi pazienti ed adoperandolo nei rapporti con gli amici, avendo non solo la battuta fulminante, ma anche un numero imprecisato di barzellette, di cui ignoro l'origine, visto che il repertorio si rinnovava con una certa velocità in epoca in cui non esisteva un Internet cui eventualmente attingere. Il filone erotico era peggiorato con il passare dell'età, specie quando ottuagenario diceva - scherzando con il suo nome - di essere in "sandropausa".

Registrazione Tribunale di Aosta n.2/2018 | Direttore responsabile Mara Ghidinelli | © 2008-2021 Luciano Caveri