May 2018

Guardando al Friuli-Venezia Giulia

Matteo Salvini e Massimiliano Fedriga, nuovo presidente del Friuli-Venezia GiuliaPrima era arrivato il dato elettorale di una piccola Regione come il Molise, ora a battere il ferro sin che è caldo, è stato l'esito del voto regionale in Friuli-Venezia Giulia, l'ultima nata delle Regioni Autonome, appiccicando due realtà molto diverse come sono le culture giuliana e friulana, cui si somma la significativa minoranza di lingua slovena.
E' una realtà che conosco abbastanza bene, e non solo perché mi sono occupato nel tempo di Autonomie speciali e Minoranze linguistiche, ma per parecchi legami di amicizia coltivati in diversi ambienti, cercando di capire di più di questa situazione geopolitica dall'altra parte dell'arco alpino, dove le montagne finiscono nell'Adriatico riallacciandosi poi con le culture dei Balcani, anch'esse in larga parte collegabili alla multiforme logica mitteleuropea. Ho avuto la fortuna di conoscere una personalità come Enzo Bettiza e di leggere Claudio Magris e Boris Pahor per capire qualche cosa di più, senza dimenticare Carlo Sgorlon.

Non perdiamo di vista l'Europa

Leggevo l'altro giorno, sul "Corriere della Sera", la "Lettera dal'Europa" di Alberto D'Argenio e riflettevo sul rischio di terribile provincialismo del dibattito in Italia sul futuro dell'Unione europea.
Per non dire di come cui valga anche per la campagna elettorale per le regionali valdostane, che rischiano di diventare una rincorso alla promessa più mirabolante, mentre lo scenario europeo pare aver scarsa attenzione, forse perché non attrae voti.
Osserva D'Argenio: «Se ancora esisterà, nel 2025 l'Unione europea conterà almeno 31 partner. Serbia e Montenegro stanno già negoziando l'adesione alla Ue, Albania e Macedonia potrebbero farlo presto visto che Bruxelles con Federica Mogherini ha da poco raccomandato ai governi di aprire le trattative entro giugno. In futuro potrebbe toccare a Kosovo e Bosnia. Anche se alcune capitali preferirebbero rallentare questo processo, in fondo nessuno in Europa è contrario all'integrazione dei Balcani occidentali».

Morire in montagna

Mario Castiglioni, la guida alpina di Como, una delle vittime della tragediaHo seguito con angoscia e partecipazione l'evolversi della tragedia alpinistica avvenuta nelle scorse ore nel Canton Valais, a non grande distanza della Valle d'Aosta, a circa tremila metri di quota fra la Pigne d'Arolla ed il Mont Collon. Due gruppi di alpinisti (uno in direzione di un rifugio e l'altro pare verso Evolène in Val d'Hérens) si sono ritrovati in mezzo a condizioni meteo proibitive (si parla di "whiteout", una sorta di nebbia di neve e vento gelido fortissimo), costretti dunque a sostare assieme all'addiaccio su di una parete ghiacciata, nell'impossibilità purtroppo di poter chiamare i soccorsi, perché la zona non è coperta da segnali radio e telefonici. Sei su quattordici sono morti, uno mentre esplorava la zona per raggiungere un rifugio vicino e quattro (fra i quali tre bolzanini) per assideramento, un'altra è morta in ospedale per i postumi ed altri sono in condizioni critiche. Sul luogo, all'alba della notte maledetta, sono intervenuti numerosi soccorritori svizzeri con uno spiegamento di elicotteri senza eguali, allertati dal gestore della "Cabane des Vignettes".

Politica e sentimenti

Una fans valdostana bacia Luigi Di Maio nel centro di AostaLa Politica genera sentimenti? Certamente: mai come di questi tempi ciò avviene con chiunque si parli e di conseguenza appare evidente l'esistenza di una vasta gamma di diverse reazioni possibili al solo evocarla. Sapendo che "sentimento" è una parola antica ed è fra quelle che nel tempo hanno cambiato il significato.
Tullio De Mauro e Luca Lorenzetti, famosi linguisti, hanno predisposto per "Rai Educational" questa scheda: "Nella radice della parola sentimento - le cui origini risalgono al latino del Medioevo - è ancora riconoscibile il significato di sentire, che anticamente aveva un valore differente da quello odierno. Per Leonardo da Vinci i muscoli ricevevano il sentimento dai nervi, e ancora all'inizio dell'Ottocento, Leopardi chiamava sentimenti principali la facoltà del vedere e dell'udire: erano quindi considerati sentimenti quelli che noi definiamo sensi, o la capacità di percepire sensazioni fisiche".

Disimpegno della Valle in Europa?

La bandiera dell'Unione europeaSe uno dovesse dire quale sia stato l'elemento più forte e incidente sulla nostra Autonomia speciale dall'emanazione dello Statuto in poi dovrebbe guardare all'Europa ed ai passi che questa dimensione continentale ha fatto da quel 1948 ad oggi. Questo soggetto politico - oggi Unione europea - si è fatto spazio sempre di più rispetto al piccolo ordinamento valdostano ed ai contenuti della nostra Costituzione regionale. Chi volesse scorrere le materie di "competenza esclusiva" (articolo 2) ed "integrativa" (articolo 3), ma anche materie come l'idroelettrico o la famosa "Zona franca", dovrebbe ogni volta mettere qualche asterisco e riportarsi appunto a quell'espandersi delle normative europee che ha finito per "invadere" molti poteri e competenze ab origine in campo alla nostra Valle.

La commedia all'italiana

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, obbligato alle ennesime consultazioniOsservare la politica italiana è talvolta più facile che commentarla. Mettete insieme gli spezzoni del post elezioni e ritroverete tutte le ragioni di un Paese in cui l'ingovernabilità si perpetra e sembra che ci sia un gioco di pazienza per avere leggi elettorali che rendano impossibili delle maggioranze.
La Democrazia italiana è una creatura fragile ed esangue, che va avanti per inerzia anche quando a Palazzo Chigi si è in regime di prorogatio e sembra che tutto proceda egualmente, ma chi, come me, ha vissuto quelle Istituzioni romane sa che non è così e le mille emergenze irrisolte affioreranno con drammaticità.
Scriveva ieri su "La Repubblica" Francesco Merlo, in vista delle consultazioni del Presidente Sergio Mattarella della settimana prossima, ultima spiaggia in vista di un Governo transitorio senza voti certi: «E' #andiamoagovernare l'hashtag di disperazione di Matteo Salvini. Come se in questi lunghi sessanta giorni non fosse accaduto nulla, il capitano leghista fa ancora finta di avere vinto. Con più logica, dall'altra parte torna il "vaffa", ma anche questo di disperazione perché è un vaffa allargato, per la prima volta, allo stesso Luigi Di Maio che, secondo la bile social dei grillini, è stato "disastroso", "un falso rivoluzionario" e "un falso statista" che "ha svenduto il Movimento al sistema"».

Non sopprimete "Fraternité"!

Liberté, Egalité e...In Francia si è aperta da qualche mese una discussione sulla riforma della vigente Costituzione, quella della Cinquième_République. Progetto ambizioso del Presidente Emmanuel Macron, che ha tutta l'intenzione di lasciare un segno nella Storia, anche se raramente questo ormai avviene di questi tempi in cui i leader vengono triturati e dopo i trionfi si godono la polvere.
Spicca una stranezza fra le proposte che arrivano e mi riferisco ad uno dei punti proposti dall'istituzione francese nota come "Haut conseil à l'Egalité entre les femmes et les hommes". In sostanza si propone di cambiare la triade ereditata dalla Rivoluzione francese: "égalité, liberté, fraternité". Quest'ultima sarebbe da sostituire o con "solidarité" o con un termine misteriosissimo "adelphité", che non esiste sui dizionari italiani.

Non dimenticare la Catalogna

Carles Puigdemont in esilio in BelgioMi hanno invitato a Vercelli, ad una manifestazione sulla Catalogna. Occasione per me per fare il punto della situazione - anzitutto con me stesso - su questa grave vicenda politica in stallo da tempo, partendo dalla rinnovata commozione nel vedere un filmato che ripercorreva la lunga giornata del referendum dell'ottobre scorso per l'indipendenza con un popolo festante che viveva un momento storico e per contro la visione dolorosa della brutale scelta della Spagna di usare la forza e la violenza contro l'evidenza delle urne.
Ho confessato, ricordando la mia amicizia per i catalani in tanti anni di rapporti politici, due fra le mie grandi delusioni.

«Sono tutti uguali quelli che fanno Politica»

L'elenco dei candidati alle prossime elezioni regionali«Sono tutti uguali quelli che fanno Politica». Questa sentenza di morte che piomba con smorfia di disgusto o con dileggio l'ho sentita mille volte nella mia vita ed ho finito per abituarmi al fatto che ciò avvenga, anche se lo ritengo soggettivamente ingiusto. Dico soggettivamente, perché l'esperienza mi ha portato a dire che posso garantire del tutto e principalmente per me stesso e non mi spingo - avendo avuto notevoli delusioni nella vita - a fare da scudo ad altri. Anche se, per mia fortuna e per chiarezza per non fare neppure io di tutta un'erba un fascio, di persone corrette e oneste in Politica su cui spendere elogi ne ho conosciute tante, che hanno dedicato alla loro vita davvero al Bene pubblico e non agli affaracci loro.

Niente pop corn in Politica

Ne ho abbastanza delle lacrime di coccodrillo di buona parte della Politica italiana. Si piange poi sul latte versato, perché la legge elettorale in vigore - ennesima prova di incapacità legislativa - ha sortito la solita ingovernabilità ed ormai esiste un'evidenza e cioè che comunque la si giri resta il vizio antico dell'eterno terremoto politico.
Gli appelli del Quirinale cadono nel vuoto e per altro appare evidente che un Governo di minoranza non sta in piedi, vista anche l'eccitazione da voto anticipato di cui molti hanno la fregola vendendo l'esito delle urne sul quale dovrebbero essere quantomeno cauti.
Scrive oggi Antonio Polito sul "Corriere della Sera": «Con un discorso drammatico, perché non ha nascosto nulla della gravità senza precedenti della crisi in corso, Mattarella ha annunciato un suo governo a partiti dimostratisi incapaci di farne uno loro. Un governo "neutrale", "di servizio", composto da persone non ricandidabili, con scadenza comunque a dicembre; perché un governo in ogni caso serve, anche se si vuole tornare alle urne, perfino se si vuole votare, per la prima volta nella storia della Repubblica, in piena estate».

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