Per gli orsi contro i montanari, il paradosso!
La pazienza ha un limite. Ho seguito con rispetto le "battaglie” degli animalisti sugli orsi trentini, pur non condividendole nei modi e nei contenuti.
Ma ormai non credo che per i montanari che sulle Alpi ci vivono sia accettabile il tono xenofobo e violento che si sta usando contro la possibile decisione di abbattimento di orsi che possano dimostrarsi pericolosi.
L’uso della carta bollata, si manifestazioni fra il folkloristico e il minaccioso, il disprezzo per chi chiede una limitazione ad una diffusione senza limite dei plantigradi, oggi in Trentino e domani su tutte le Alpi, sarebbe una scelta illogica e pericolosa.
Una minoranza chiassosa non può avere il sopravvento ed è bene che certi toni smettano di essere usati, specie quelli più offensivi e minaccioso. Sarebbe ora che il Governo Meloni capisca, a Roma e facendosene portavoce anche a Bruxelles, che il ritorno dei predatori - avvenuto con fondi comunitari, sia orsi che lupi - non può significare un’invasione che violi il diritto di vivere senza paure per chi le Alpi le
abita o le sceglie per le proprie vacanze.
Non si invocano stragi, ma si chiede di avere dei numeri accettabili, che consentano la convivenza fra uomini e animali, smettendola questa ridicola esaltazione degli orsi, scelti come simbolo di ideologie estremistiche che vanno respinte e non assecondate.
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Commenti
Secondo me l'errore è già nel titolo...
Ciao Luciano. Credo che l'errore in questo tuo post sia già manifesto nel titolo, non si tratta di "gli orsi contro i montanari" ma semplicemente di umiltà e rispetto reciproco, roba che presso noi umani è ormai merce rara. Vogliamo una natura artificiale e realizzata a nostra misura? una natura senza lupi per poter allevare senza la cautela e l'impegno che si metteva un tempo quando essi erano naturalmente presenti? una natura senza orsi per poter passeggiare senza essere preparati e senza usare prudenza? magari anche una natura senza cervi perché causano incidenti alle auto; o una natura senza cinghiali che devastano i campi; e perché non una natura liberata dal pericolo delle vipere? Insomma, voglio dire che dobbiamo tornare in noi stessi e tornare alla coscienza che questo pianeta non è nostro, non ce lo ha dato il buon Signore per sottomettere tutti i viventi, come racconta la favoletta della Genesi, siamo gente di passaggio, per una serie di casualità successive, e abbiamo gli stessi diritti di tutti gli altri, compresi gli orsi. Propongo la lettura di questo articolo pubblicato dall'associazione "Pays de l'ours - ADET" cui aderisco anche se vivo lontano: https://paysdelours.com/fr/cap-ours-un-jeune-trailer-tue-par-un-ours-en-italie-une-emotion-legitime-pour-un-evenement-rarissime/. Un saluto. Corrado
Riprodursi all’infinito?
Strana idea che ci siano animali di cui non si limiti la diffusione, essendo l’uomo l’unico competitore in Natura. In Slovenia, da dove vengono gli orsi trentini, superato un certo limite esiste l’abbattimento per avere un giusto equilibrio. Il resto è solo retorica.