December 2009

Bilancio regionale

Totò e Peppino nel film La banda degli onestiMi piacciono le sessioni di Bilancio: le ho sempre seguite a Roma, a Bruxelles e qui. Le più grandi fatiche le ho fatte alla Camera alla "Commissione Bilancio", dove stavo come un gufo appollaiato sul ramo sia per sostenere i miei emendamenti sia per vedere che non spuntassero - magari in piena notte - altri emendamenti che ci danneggiassero. Una scuola di vita, vi assicuro.
Ora, come consigliere semplice, ho seguito la manovra di bilancio 2010 della Regione.
Nel mio intervento, ho cominciato con una citazione scherzosa, per non prendermi troppo sul serio: «Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre ad essere antipatico, è pure fesso».
La frase è di Totò e l'ho accompagnata con due paroline, care al sociologo Zygmunt Bauman, "glocal" e "società liquida", che mettono la battuta in un contesto più serio.
Questo è il segno dell'odierna complessità: il mondo che si insinua sempre più nella nostra vita e il livello locale che cresce d'importanza a fronte delle tante crisi - la peggiore è quella identitaria - che ci investono come le ondate di una mareggiata.

Il mio intervento nella discussione generale delle leggi di bilancio 2010-2012

Il sottoscritto durante l'intervento in Consiglio ValleIl mio intervento nella discussione generale delle leggi di bilancio 2010-2012, durante la riunione del Consiglio Valle di martedì 1° dicembre.


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In vigore il Trattato di Lisbona

Montagne russeLa storia dell'integrazione europea sembra le "montagne russe" con salite e discese ripide e improvvise. Dopo una discesa da brivido, ora si risale pian pianino, anche se il "Trattato di Lisbona" è monco di molti dei contenuti del Trattato costituzionale, morto per mano dei referendum francese e olandese.
Ma anche noi valdostani dovremo sfruttare il meglio del nuovo Trattato, che evoca un ruolo regionale assente in passato, valorizza timidamente il "Comitato delle Regioni", esplicita la tutela delle minoranze linguistiche, afferma - finalmente - l'esistenza di territori di montagna e segnala il ruolo delle zone transfrontaliere.
Certo in Europa bisogna farsi conoscere e avere reti a geometria variabile che tessano alleanze utili. Salire a Bruxelles e girare l'Europa, in modo giudizioso, non è uno spreco di soldi e di energia. Si imparano un sacco di cose e si cementano amicizie preziose.

Vai con la pirolisi

Un impianto di pirolisi«Contrordine, compagni». Questa era lo sfottò un tempo usato per i comunisti che fideisticamente seguivano il Partito anche in caso di "inversione ad u" su certi problemi.
Personalmente credo che solo i cretini non cambino idea, per cui lo "zig zag" di questi anni sui rifiuti della compagine autonomista non mi stupisce.
Le puntate precedenti erano: la mia Giunta dice «studiamo che fare ma senza demonizzare il termovalorizzatore (rifiuti bruciati), come si fa in civilissimi Paesi nel mondo»; il cambio di rotta di questa legislatura spingeva verso un "trattamento a freddo" con creazione di combustibile che poi sarebbe stato... bruciato; ora, nuova svolta, siamo alla "pirolisi-gassificazione" i cui pro e contro, rispetto soprattutto a tecniche più sperimentate, sono rinvenibili su Internet anche per un "non tecnico".
Certo i tempi sono ormai stretti, perché il barbarico sistema della discarica, scelto tanti anni fa, va verso il suo esaurimento.
Tutti d'accordo sulla differenziata, ammesso che sia quella vera, ma bisogna scegliere una tecnologia per evitare il collasso. Chissà se è la volta buona. Resta comunque un'idea che tutti sanno sostenni sin all'inizio: perché non accordarsi con il Piemonte che avrà grandi impianti? 

Croazia, ma chissà la Svizzera...

Un momento della sessione plenariaAl Gruppo dei democratici e dei liberali, nell'ultima riunione plenaria di questa Legislatura del "Comitato delle Regioni", sono venuti dei rappresentanti della Croazia.
Se si pensa ai drammi seguiti allo sgretolamento del "finto federalismo" della Jugoslavia, sembra incredibile che oggi - dopo la Slovenia, diventata membro dell'Unione europea - sia la Croazia in lista d'attesa per un nuovo allargamento, che riguarderà in prospettiva altri Paesi balcanici. 
D'altra parte, la strada dell'integrazione non si ferma ed è bene che sia così, anche se ci vuole una grande cautela nei prossimi passi per evitare certe incomprensioni dei cittadini che non hanno ancora digerito tutti quegli ingressi recenti che hanno portato agli attuali ventisette.
Un caso per tutti: la Romania. In prospettiva il caso più scottante resta l'ingresso della Turchia: io resto contrario.
Certo per i valdostani l'allargamento più interessante sarebbe quello con la Confederazione elvetica, ma ci vorranno ancora anni e l'Europa dovrà comunque dimostrare di avere nel federalismo un punto di riferimento vero.

Il mio intervento in Consiglio Valle sull'Euroregione "Alp-Med"

Il momento della costituzione dell'euroregione Alp-MedIl mio intervento in Consiglio Valle, nel pomeriggio di mercoledì 2 dicembre, sul disegno di legge per l'istituzione, insieme al Piemonte, alla Liguria ed alle regioni francesi Provence-Alpes-Côte d'Azur ("Paca") e Rhône-Alpes, del "Gect", il Gruppo europeo di cooperazione territoriale sull'Euroregione "Alp-Med", approvato dall'Assemblea con 29 voti a favore.


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L'India... misteriosa

Pastori che attraversano il fiume Kaveri con le vaccheRicordo, con un sorriso, che la prima ad accorgersene fu una delle maestre elementari storiche di Ayas, Renilda Favre. Un giorno mi disse: ho visto sull'enciclopedia che c'è un fiume indiano che è uguale al tuo cognome! Poi nel tempo, specie grazie ad Internet, mi sono ampiamente informato.
Il fiume "Kaveri" o "Caveri", con i suoi 765 chilometri, è uno dei grandi fiumi dell'India ed è considerato sacro dagli Indù e per questo viene frequentato da migliaia di pellegrini. Le sorgenti sono a Talakaveri, nel Ghats occidentale a circa quattromila metri, nella regione del Karnataka e il fiume - che ha grandi isole e alte cascate da cui si ricavò la prima energia idroelettrica in India - sfocia nel Golfo del Bengala.
Naturalmente la scoperta non serve un tubo e anima di tanto in tanto il solo divertissement - da romanzo d'avventura alla Salgari - nell'immaginare l'esistenza di un avo intraprendente che andò sin laggiù o magari qualche altra misteriosa origine.
La fantasia, specie quando è un esercizio così astratto, non fa male a nessuno. Anche se, ovviamente, quel nome è solo casualità.

Pensare europeo

L'Europa è da guardare dritta negli occhi, cercando nella nostra storia il perché dell'europeismo dei valdostani e evitando di cadere nella trappola del qualunquismo che possa alimentare un mugugno vantaggioso per gli Stati.
Non è tutto oro quel che luccica, ma spetta a noi batterci per un federalismo in Europa nella traccia di tutti coloro - e sono tanti - hanno operato e scritto anche da noi in favore di questa dimensione sovranazionale che può darci maggiori spazi di libertà a condizione di essere in grado di interloquire e senza metterci la pelle di salame sugli occhi come se l'Europa non fosse già dappertutto nella quotidianità di tutti noi.
Sono stato di recente confermato quale membro del "Comitato delle Regioni - CdR", di cui faccio parte dal 2003 con una continuità utile, dopo l'esperienza straordinaria, sotto il profilo umano e politico, al Parlamento europeo.

Vigilare

Gaspare SpatuzzaQuesta storia del collaboratore di giustizia (chiamarli "pentiti" è terribile) che accusa di legami con "Cosa Nostra" Silvio Berlusconi non mi appassiona, anche se le prossime puntate vanno seguite.
Semmai, con buona pace del premier che ha accusato la serie de "La Piovra" di rovinare nel mondo l'immagine dell'Italia, sarebbe bene che si dicesse la verità: le mafie, nella loro diversa coloritura, non solo ammorbano il Sud e sono state simpaticamente esportate con una parte dell'emigrazione italiana nel mondo (ha fatto più "Il Padrino" di mille sceneggiati televisivi), ma si sono ramificate dappertutto. Anche in Valle i rapporti dell'Antimafia e di altri organi segnalavano "presenze" su cui vigilare.
Per altro, Leonardo Sciascia - e la metafora nel tempo è diventata ancora più forte con il riscaldamento globale - segnalava come la linea della "palma" salisse sempre più a Nord, naturalmente usando l'albero come immagine del propagarsi della criminalità organizzata.

Caleidoscopio 8 dicembre

La instant replay nello studio RaiPer una volta la trasmissione radiofonica - su "Radio1" alle ore 12.35 nella programmazione di "RaiVdA" - sarà in una giornata festiva e perciò spero la possano ascoltare anche coloro che normalmente non ci riescono.
Si aprirà con Luigi Calderola che racconterà del "Messager Valdôtain" in edicola, uno dei pochi almanacchi che hanno resistito ai cambiamenti.
Con Massimo Lévêque, amministratore di "Siski", parleremo di turismo e neve, scontato nel "ponte" di esordio della stagione.
Sarà Beppe Cuc, presidente dei maestri di sci valdostani, a raccontare dei cambiamenti di questa professione legata alla neve.
Christian Diémoz proporrà un link fra un libro e un disco.
Oggi, con le tecnologie digitali, montare i programmi radiofonici è molto più rapido di quando si usava il nastro e lo si doveva "tagliare" fisicamente!

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