luciano's blog

Vizi privati e pubbliche virtù

paletti_lago.jpgChi fa politica non è un monaco trappista o una verginella, ma esistono dei comportamenti che, sempre nella logica del buonsenso, devono essere improntati all'onestà e uniformati a modi di essere - pubblici e privati - che possano evitare di essere ricattabili o ridicoli.
La morale fissa dei  paletti, che saranno pure mobili nel tempo, senza farne però un elastico allungabile a dismisura e, per favore, non ci si trinceri dietro all'esito elettorale come se fosse una lavatrice.
Certo nessuno è infallibile: può capitare - non mi riferisco certo a condanne penali per reati contro la Pubblica amministrazione, che sono altra cosa - di sbagliare. Ci mancherebbe altro, essendo la vita lastricata di problemi.
Ma, purtroppo, chi è personaggio pubblico non può trincerarsi dietro la privacy: deve accettare le intrusioni e sopportare la stupidità dei pettegolezzi o la violenza delle cattiverie, spesso diffuse da chi se ne avvantaggia e magari può contare nel suo palmares magagne di ben più elevato profilo, tali da non consentirgli in teoria di pontificare.
Ma, si sa, che non c'è mai limite al peggio.

Sciura Brambilla

brambilla_saluto_fascista.jpgIn un altro Paese che non fosse l'Italia il caso darebbe già chiuso: il Ministro, travolto dallo scandalo, avrebbe dato le dimissioni.
Mi riferisco alla Signora Michela Brambilla, per la quale per altro - in spregio ad un referendum del passato e ad una recente sentenza della Corte Costituzionale - è stato creato il Ministero del Turismo a chiusura di un ciclo nel quale era stata una "favorita" dell'harem berlusconiano (in senso politico, in questo caso...).
Come ben visibile in un filmato, durante la festa dei carabinieri a Lecco, la Ministra (anzi, la ministra) si è esibita - in contemporanea con il babbo, segno di attenta educazione e sincronismo da nuoto sincronizzato - in un rivoltante saluto fascista.
Spero che la prossima volta che vorrà venire in Valle la si consideri contaminata e non amicona, lasciandola in quarantena a Carema a studiare rudimenti di storia.

Il filone benessere

marc_messegue.jpgMarc Mességué è un marchio, garanzia di un centro benessere storico (Melezzole in Umbria) e di metodi e prodotti per la salute, legati all'uso di erbe e piante nel solco del papà, il celebre Maurice, che ha modernizzato l'antica disciplina dell'erboristeria.
Ma Marc è ovviamente anche una persona: un simpatico guascone, che dagli spadaccini alla Dumas - come il corregionale D'Artagnan - ha ereditato la grinta e la simpatia, che applica con successo alla rigida disciplina del dimagrimento senza atteggiarsi a guru.
La galassia benessere, compresa la già attiva produzione di erbe officinali e le antiche tradizioni nel loro impiego, è una grande chance anche per il turismo valdostano.

Ginnastica

ginnastica.jpgNei ricordi familiari, c'è questo nonno, René Caveri, che ogni mattina faceva ginnastica e bagni freddi, forse frutto dell'allora in voga "metodo Kneipp".
Il nonno era certamente una rarità: la ginnastica, in una società intrisa ancora di fatica fisica nel lavoro e negli spostamenti, poteva apparire eccentrica.
Oggi, invece, la nostra necessità di smaltire le calorie in eccesso e di sconfiggere i danni della vita sedentaria è riassunta dalle macchine da palestra, moderno cilicio cui molti si sottopongono per restare in forma, dando vita tra l'altro ad una socialità del sudore.
Confesso che, nella necessità (e anche nel piacere) di fare un po' di sport, preferisco l'aria aperta.

Referendum

giovanni_guzzetta.jpgAvendoli a suo tempo firmati a titolo personale, coerentemente domenica prossima voterò a favore dei tre referendum e non solo per un'antica stima e amicizia con il principale promotore, il professor Giovanni Guzzetta, ma perché - al di là dei contenuti, che potrebbero essere a lungo soppesati nel merito - contano il metodo e la sostanza politica.
In concreto: questi referendum servono a distruggere la legge elettorale vigente per le politiche, il cosidetto "Porcellum" che ha cancellato - con la massima cooperazione del sistema partitico - i collegi uninominali e buttato via ogni possibile legame elettore- eletto. In Valle, solo grazie all'argine dello Statuto, tutto è rimasto invariato con il vecchio ma sempre buono uninominale.
I referendum obbligherebbero il Parlamento a mettere mano alla materia elettorale. Facile prevedere che, invece, vincerà l'indifferenza e ci terremo in Italia questa schifezza di legge "finto maggioritaria", che con le liste bloccate permette ai partiti di eleggere anche un cavallo, come fece Caligola con il suo, fatto Senatore.

Paperino

paperino.jpgPaperino compie 75 anni, ma come tutti i personaggi dei fumetti - ma ciò vale anche per personaggi di generi letterari "nobili", come i romanzi - non invecchia.
Anzi, nelle storie sempre aggiornate di "Topolino" (rispetto alla fissità dei libri) la sua vis comica e la sua paperesca personalità si mantengono fresche, senza perdere quelle radici sempreverdi che ne hanno sancito la popolarità.
Simpatico, imbranato, sproloquiante, nel suo genere coraggioso.
Fidanzato con Paperina, padre adottivo - in realtà zio - dei misteriosamente orfanelli Qui, Quo, Qua è l'alter ego strazzonato del perfettino Topolino.
Ognuno di noi, nel suo intimo, riflette l'immagine di un animale ed io mi sento papero, tendenza... Paperino.

Tende

lucoli_tende.jpgSono pochi in Abruzzo ad avere nelle tende i condizionatori. So che nella tendopoli "valdostana" di Lucoli era iniziato il loro montaggio per evitare che i terremotati arrostissero. Come non pensare a queste persone dolenti e sofferenti.
E come non pensare, per contrasto, alla tenda beduina di Gheddafi in un parco di Roma in nome del relativismo culturale, sbandierato da questo dittatore da operetta, trattato con tutti gli onori e ancor di più, avendo sotto la sabbia il petrolio.
La tenda del Rais libico è come se, per reciprocità, Napolitano pretendesse nel deserto stucchi, marmi e arazzi del Quirinale.
Che pena piegarsi, in tutti i sensi, ai dittatori, specie chi - come Gheddafi - governa con uno strumento principale: la paura.

Nuvole

cielo_e_nuvole.jpgIl mio, da bambino, era un gioco solitario e ricordo certi tramonti colorati visti da Pila, nella baita estiva di zia Eugenia, che ispiravano la fantasia.
Mi riferisco alle nuvole: elemento effimero e cangiante, che dà il senso di come si possano piegare anche queste bizzarre e aeree costruzioni all'immagine umana che forgia questo nostro mondo. Il gioco, che poi ho scoperto essere più divertente in gruppo, sta nell'osservare le nuvole e interpretare che cosa si possa
rinvenire - oggetto o animale - in quelle forme.
Una sorta di visione da aruspico senza l'impegno di dover predire il futuro.

Architettura

casette.jpgRicevo una lettera interessante da un giovane architetto, utile per accendere una discussione:

"Nella nostra regione stenta a decollare un'idea attuale di Architettura. Le realizzazioni edilizie, mediamente, non ostentano alcuna pretesa, altre volte invece sono ridondanti contenitori di accessori lapidei con inserti lignei, perché naturalmente i materiali devono sempre richiamare la tradizione. Certo nel guazzabuglio generale non mancano le eccellenze, ma sono rarità. Non vi sono correnti di pensiero come ad esempio, per restare nell'ambito alpino, in Svizzera, Austria e Tirolo dove ha preso forma una maniera di fare Architettura che ha origine nel movimento razionalista. Volumi puri funzionali con materiali naturali quali il legno e la pietra accostati a materiali contemporanei.
La nostra Regione ha avuto ed ha ancora una straordinaria capacità realizzativa, ma se la qualità edilizia dell'operatore privato dipende dal bagaglio culturale del committente, la qualità edilizia ed architettonica degli interventi pubblici da chi dipende?
Municipi, caserme, scuole, asili, presidi sanitari, uffici, palestre, stalle, restauri sono alcuni esempi di edilizia pubblica realizzati negli ultimi decenni in Valle. Molte sono state occasioni sprecate. Eppure la nostra Regione può vantare un gran numero di giovani Architetti, sicuramente ben preparati e motivati.
La scelta del progettista determina in massima parte la qualità dell'opera che si andrà a costruire.
Se nel passato gli incarichi venivano affidati, con criteri assolutamente misteriosi, per fiducia, quindi il sindaco o l'assessore preferivano quel geometra piuttosto che quell'architetto, con i criteri attuali i progettisti sono scelti in base al loro fatturato, alla quantità di opere già progettate e dirette, ed in base ad un "temino" che devono svolgere. Il nome tecnico è relazione metodologica, lunga non più di sei pagine dattiloscritte con carattere "Arial 12" e bordi superiori ed inferiori fissati pena esclusione dalla gara. La valutazione della relazione, che naturalmente non è anonima, è determinante per l'ottenimento dell'incarico. I voti li dà una commissione competente e sensibile (Il segretario comunale, il geometra comunale ed il geometra del paese limitrofo).
Il metodo di cui sopra porta ad avere dei gruppi di progettazione numerosi, non valuta assolutamente la qualità dell'ideazione architettonica, non dà garanzia di un buon progetto, non ha l'obiettivo di produrre una buona architettura.
In molti paesi europei il concorso di progettazione è prassi per affidare la progettazione. In Olanda vi sono concorsi di progettazione esclusivi per giovani architetti. In Valle, per scegliere il progettista, si utilizza lo stesso criterio sia per progettare una fognatura che per disegnare una piazza, piuttosto che una scuola, non vi è competizione fra idee.
E' la competizione leale fra progettualità che può migliorare la qualità architettonica. Solo i concorsi di progettazione (cosa diversa dai concorsi di idee) possono dare una svolta determinante, ma in Valle stentano a prendere forma perché? Qui l'architettura non interessa?"

Stagioni della vita

tempo_ingranaggi.jpgE' divertente come le stagioni della vita mutino certe percezioni in funzione proprio dell'età. Quando, subito dopo il Liceo, iniziai a collaborare con una radio di Torino ("Radio Reporter 93") morì d'improvviso - per aneurisma cerebrale - il proprietario, che aveva solo 28 anni! Ricordo, dai commenti di allora con altri ragazzi, come il povero scomparso ci paresse già piuttosto avanti con l'età!
Oggi, che ho superato i cinquant'anni, età nella quale - ancora nei romanzi ottocenteschi - si era già considerati vecchietti (nel Medioevo si era invece, per la media, sotto terra), il concetto di vecchiaia è mobile e segue il mio invecchiamento. Guardando più avanti e ad una probabilità di vita più lunga, ci si può sentire giovani senza dover ricorrere a trucchi, lifting, trapianti di capelli o altre amenità...

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