La necessaria armonia

Partecipanti alla 'Mangialonga'Tutta l'estate valdostana è stata percorsa da una polemica tutt'altro che nuova concernente il rapporto fra le sagre organizzate dalle "Pro Loco" e il sistema dei ristoranti locali. L'accusa lanciata da questi ultimi è quella di una concorrenza sleale e ora la polemica è destinata a rinfocolarsi con la decisione della Regione di finanziare una parte delle sagre per renderle "ecocompatibili".
Oggi sono stato con amici nelle Langhe per la "Mangialonga" di La Morra, che permette una lunga passeggiata, con tappe dall'aperitivo al dolce, che consente di godere del panorama collinare e delle straordinarie vigne e di gustare - e soprattutto di bere - i prodotti del territorio.
I numerosissimi stranieri, da tempo legati a questa zona del Piemonte, sono la cartina di tornasole del successo del turismo enogastronomico e culturale, che la Valle giustamente valorizza con tante iniziative locali e con il marchio dei "Saveurs du Val d'Aoste", che è stato studiato e applicato con serietà e chi scrive il contrario non sa cosa dice.
Ecco perché, essendoci spazio per tutti ed essendo necessaria l'armonia per dare il meglio, sarebbe bene mettersi attorno ad un tavolo e trovare accordi utili per soddisfare tutti, dando un'occhiata a cosa di buono viene fatto in altri territori, pur sapendo che ogni modello deve da noi fare i conti con le nostre esigenze e originalità.

Comments

Ecco...

parlare e pianificare...
Anch'io, qualche anno fa, ho partecipato alla "Mangialonga".
E' stata una bella esperienza (a parte un vino svizzero stappato svitando il tappo...) e sarebbe ora che tutti partecipino comunitariamente a decisioni di sviluppo turistico-territoriale.
A ciascuno il suo ruolo, fatto fino in fondo.

Quando è l'unione a fare la forza...

Era la seconda volta che facevo la "Mangialonga" e, esattamente come la prima, è stata decisamente viva la sensazione di un'organizzazione molto articolata composta di varia associazioni ma assolutamente unite e organicamente strutturate.
Una grande macchina in cui ognuno fa il suo pezzo consapevole: solo così è possibile ottenere il bene di tutti.

Faccio fatica a pensare...

che una sagra paesana possa fare così tanta concorrenza ai ristoranti.
Non so a voi, ma a me non è mai capitato di scegliere in modo esclusivo tra andare al ristorante o alla sagra. La scelta è sempre stata: "al ristorante" o "a casa"? e "alla sagra" o "a casa"? ma quasi mai "alla sagra" o "al ristorante"?
Al ristorante ci si va tra amici o parenti prestabiliti e si chiede un certo servizio, alla sagra ci si va accontentandosi del vassoio e sovente non si sa a priori con chi ci si siederà e con chi si faranno quattro chiacchiere.
I ristoratori, invece di lamentarsi della concorrenza sleale, dovrebbero imparare una regola fondamentale: mai fregare la gente. Se ordino un piatto di tagliatelle a dodici euro e mi arrivano 26 grammi di pasta, magari per riempire la pancia ordinerò anche altri sedici euro di tagliata di manzo, ma poi in quel posto dopo aver speso trentacinque euro a cranio non ci metterò più piede.
Se invece ordino le tagliatelle e me ne portano due etti, non sentirò la necessità della tagliata e farò ricavare al ristoratore sedici euro in meno la prima volta, però ci tornerò molte altre volte e ci porterò i miei amici e i parenti.
L'altro giorno ero in un colle sopra il mio paese d'infanzia (alta valle) e sono entrato in un bar per un gelato. Quando ho visto che il prezzo del gelato (confezionato) era maggiorato del trenta per cento rispetto al prezzo medio, ho preso due gelati per i miei due figli (come negarglielo), io non l'ho preso per principio e non lo prenderò più lì finché la baracca non va in fallimento. Aspetto, tanto prima o poi succederà.

Parole sante Luciano!

La coltivazione del proprio orticello senza capacità di vedere un campo comune è un limite di vecchia data, che purtroppo persiste e danneggia un sano sviluppo in rete territoriale.

Già...

noto una crescente difficoltà a far sistema e una crescente chiusura al confronto che preoccupa.

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