Un grave errore
Chi mi conosce sa quale e quanta sia la mia ammirazione per Israele.
Non l'ho mai nascosto e provo orrore per chi, con diverse nuances, gioca - anche in Valle d'Aosta - nella squadra di coloro che vorrebbero far sparire questo Stato e il popolo ebraico dalla carta geografica. L'antisemitismo risorge dalle proprie ceneri e con motivazioni "nobili" che nascondono antiche e incredibili motivazioni.
Ma è un grave e ingiustificabile errore l'attacco, che ha causato parecchie vittime, dei militari d'élite israeliani ad una delle navi delle ONG (chiamarle tout court "pacifiste" è inesatto) che volevano rompere il blocco israeliano verso Gaza.
Un errore perché dei militari non possono uccidere dei civili, un errore perché le vicende "isolano" Israele, un errore perché i fatti danno solo fiato a terroristi islamici che ora - comicamente - rivendicano l'importanza delle norme di diritto internazionale di cui ovviamente se ne sbattono.
- luciano's blog
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Comments
Propongo volentieri...
su questa delicata vicenda l'analisi, che trovo condivisibile (pur essendo io, in fatto d'Israele, sostanzialmente in linea con il sentimento di Luciano), di Gad Lerner, su "Repubblica" di oggi.
Da molti anni mi chiedo...
perchè non si riesce a trovare una soluzione in Medio Oriente, a volte ho pensato che si era vicini ma poi, come nel gioco dell'oca, si ritorna sempre al punto di partenza. Evidentemente la soluzione non è facile, ma credo che alla base ci sia l'odio tra i popoli che non permette di trovare una soluzione politica che consenta una pacifica convivenza.
L'episodio di oggi è benzina sul fuoco.
Ieri...
mi sono "goduto" la diretta di questa ennesimo "errore".
La soluzione? Non sono i muri, non sono le armi, non lo è l'embargo.
Ascoltavo il "colloquio" di chiusura della manifestazione al Forte di Bard, del priore Enzo Bianchi, il quale poneva l'accento sulla mancanza di fede. La fede intesa nella sua accezione più ampia di "affidamento" dell'altro. Si è rilevato, perchè di scambio e di colloquio si trattava, che non c'è più la voglia di confronto, ma solo il pregiudizio, che porta solo a situazioni di allarme sociale.
L'unica certezza è che manca una vera figura autorevole, quando gli uomini dell'Onu si macchiano di crimini efferati, l'Ente ne perde di credibilità.
Oggi la comunità internazionale dovrebbe rispolverare i gioielli di famiglia e imporsi con il dialogo.
Anche perchè, adesso, il conto da saldare si è allungato.