Guardare avanti
Capita spesso di annotare qui ricordi e memorie.
Lo faccio volentieri perché fa parte della vita. Ha scritto, con grande arguzia, Gabriel García Marquez: "La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla".
Nasci e il tuo bagaglio di esperienze è vuoto, poi piano piano il bagaglio si riempie e diventa sempre più pesante e naturalmente pieno di cose.
Di conseguenza e alla bisogna puoi rovistare per vedere che cosa trovi.
Capisco che così rischi di essere nostalgico o passatista, ma ciò non riflette affatto il mio pensiero. Tutto quel che hai vissuto fa esperienza e spesso ti ha regalato momenti unici e situazioni non ripetibili, ma vivere guardando nello specchietto retrovisore sarebbe stupido. La vita va vissuta guardando avanti e forse lo fai con maggior serenità e consapevolezza quando non sei neofita ma conosci già musica e parole. Ma guardare avanti significa conservare intatto una parte del candore che ti consente di continuare a scoprire il nuovo senza avere gli occhi ricoperti di pelle di salame o con il cinismo di chi pensa di aver già tutto vissuto.
Sarebbe ben triste vivere una vita simile alla programmazione televisiva dell'estate fatta di repliche e vecchie pellicole come se uno avesse finito il pieno di emozioni e diventasse un disilluso.
Così anche in politica per chi ha mantenuto l'idea, che gonfia la vela come fa il vento, che la politica è un arte nobile di chi vuole guardare al futuro per migliorare i destini della propria comunità. E' un esercizio paziente e quotidiano, il contrario del "mordi e fuggi" e dell'idea della cosa pubblica come una piazza da occupare con le proprie truppe e non l'agorà dove discutere per poi decidere. Differenza fra una fiammata che illumina la notte e una luce costante che vale per garantire la vista nel corso di tutta la notte.
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