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01 set 2009

Lo lard

di Luciano Caveri

Non so nella sua vita di veterinario quanti maiali d'Arnad abbia timbrato mio padre, in un'epoca in cui la macellazione familiare era la normalità. Certo è che nella sua cinquantenaria carriera ha assistito alla nascita di un fenomeno: il "Lardo d'Arnad", prodotto di paese, si è piano piano affermato, diventando un "Dop" a livello europeo. Da simbolo di una cucina povera e di sussistenza è finito - l'ho visto spesso - in piatti di gran classe in cui il label di questo lardo era un elemento di distinzione. Per cui «papparsi il lardo» è oggi un elemento positivo. Finisce in soffitta l'antico insulto «pappalardo» (in francese «papelard»), che un vecchio dizionario così definiva: "Bacchettone, che in pubblico si batte il petto e digiuna, e in segreto si pappa il lardo, cioè fa vita allegra".