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23 mag 2010

La progressione dell'aereo

di Luciano Caveri

Queste ceneri vulcaniche, oltre a piacere ai miei amici catastrofisti che annunciano la fine del mondo per il 2012 (celebre fonte maya, che forse avrebbero dovuto prevedere ben prima i conquistadores...), sono una bella incognita per gli spostamenti aerei. Per un pelo, ancora ieri, ho rischiato di restare a Londra, come già mi era capitato, mesi fa, a Bruxelles. Basta guardare Heathrow, un aeroporto dalle dimensioni mostruose, per capire - sommandolo agli altri aeroporti nell'area londinese! - come il fenomeno aeronautico come mezzo di trasporto sia ormai esploso e non lo si fermi più e ai grandi hub si sommeranno sempre più gli aeroporti regionali. Chi gufa contro l'aeroporto "Corrado Gex" verrà smentito nel tempo (e se accorgeranno anche i proprietari di "Air Vallée" che hanno improvvidamente lasciato con i loro aerei lo scalo di cui sono azionisti privati nella società di gestione!), oltre a non considerare che un aeroporto moderno e con l'assistenza al volo è una bella sicurezza in caso di grandi emergenze. Certo, spiace questo sfasamento temporale attuale fra lavori di allungamento della pista e radioassistenza completati e il bando per l'esercizio della linea Aosta-Roma giunto di recente, che è il punto di base di altri utilizzo dell'infrastruttura a scopi commerciale e mi auguro che il mondo turistico capisca le potenzialità dei voli.