Lo scrivo perché non mi legge, altrimenti manterrei uno stretto riserbo. Più avanti capirete il perché.
Premessa, prima di venire al punto: ieri mattina, come molti di voi, ho aperto i pacchi regalo. Ho scoperto che cosa ci fosse sotto l'albero e ho pure osservato la reazione dei miei cari nell'aprire i loro regali.
Mi è già capitato in passato di ricordare come il termine "regalo" venga dal verbo "regalàre" (secolo XV), che vuol dire "donare". E' un prestito all'italiano da altre lingue romanze: dallo spagnolo "regalar, lusingare, far doni", in origine "festeggiare, far accoglienza" e dal francese "régaler, offrire un festino". Va detto, invece, come in italiano sia usato in modo diverso e lo vedremo nel termine "dóno" (1278), nel senso appunto di "regalo, omaggio", dal latino "dōnu(m)", dalla stessa radice di "dăre", nel senso di "ciò che è dato".