Capisco come, in generale, esista ormai una tendenza alla lamentazione e tocca conviverci. Certo fra stanchezza, nervosismo e persino depressione so bene quanto ci siano le motivazioni per prendersela, ma spesso si esagera e vorrei su questo annotare qualche pensiero in scuro e in chiaro.
Premetto, a completamento, che vorrei ogni tanto darmi un pizzicotto e scoprire che tutto quanto non sia altro che un brutto sogno e poco consola che un giorno ne usciremo. Ci mancherebbe altro!
Ci pensavo l’altro giorno quando abbiamo incontrato come Giunta regionale i "protestatari" in piazza Deffeyes, che certo non lesinavano insulti vari e violenza verbale, dopo aver portato, qualche giorno prima, un trattore pieno di merda come fine espressione d'opinione. Ma quel che mi è spiaciuto non sono stati questi eccessi evidenti, quanto l’idea che gli «scemi, pagliacci, ladri» di certi slogan con cui siamo stati apostrofati sgobbano, come da loro dovere, dal mattino alla sera alla ricerca di soluzioni, lavorando con serietà su dossier difficili in un caos di notizie da Roma dove regna confusione e pressappochismo.