blog di luciano

La crisi e le sue conseguenze

meccanico.jpgNelle settimane a venire bisognerà sempre più scoprire le conseguenze della crisi. Che ci sia una conseguenza sulle industrie è indubbio ed in Bassa Valle già si conoscono i problemi e il rischio per una serie di aziende di vario genere.
I problemi di credito possono colpire anche le imprese più piccole in diversi settori, compreso commercio e artigianato. Ma oggi appare all'orizzonte il problema: la crisi dei consumi, che parrebbe già emergere e la possibilità di rincari che peggiorino il quadro.
Sarei curioso di capire dai partecipanti al sito che cosa stanno snasando. Due esempi di cose che so io: meno auto nelle officine per tagliandi di routine e riduzione delle visite mediche nel privato.
E' probabile che, come ho detto al Congresso dell'UV e che trovate qui sotto (grazie per averlo ascoltato in molti!), si possa anche a giungere a un profondo ripensamento del bilancio regionale, se sarà - come temo - il caso.

Neve

neve_24novembre.jpgFantastici i telegiornali con esperti meteo e commenti sul traffico in cui il maltempo - che ha spazi di assoluta normalità - appare una specie di disastro.
Ed invece: viva la neve! Per una generazione come la mia, che ha vissuto per un pelo le nevicate del passato, oggi nevica troppo poco e ricordo in Lapponia discussioni sul tema con gli autoctoni.
Per molto tempo ho usato l'espressione romantica "les neiges d'antan" del poeta quattrocentesco François Villon.
Per scoprire poi che nella celebre ballata ci si riferiva ad una nevicata dell'anno precedente!

Congrès

congres_uv_01.jpgIl rituale delle assise delle forze politiche non corrisponde più molto alla realtà. Nulla di straordinario, intendiamoci. Il distacco dalla politica si concretizza sotto diverse forme: disimpegno dalla militanza politica, analfabetismo istituzionale, astensionismo dalle urne.
La democrazia rappresentativa non ha alternativa, ma sembra balbettante rispetto ai tanti cambiamenti che investono il nostro mondo.
La Valle non vive sotto una campana di vetro e discutere fa bene come antidoto contro le derive demagogiche e forse autoritarie.

L'Union

uv_sede.jpgMilito da molti anni nell'UV e mi appresto a prendere parte e a prendere la parola domani all'atteso Congresso nazionale.
Ne ho vissuti molti: alcuni poco combattuti e lisci come l'olio, altri vivaci e all'ultimo voto. Difficile capire alla vigilia come saranno questi due giorni e se saranno utili o stucchevoli per il movimento.
Nato nel 1945 e rimasto ultimo partito in Valle e non solo ad aver mantenuto stesso nome e medesimo símbolo, l'UV è sempre più un gigante dai piedi d'argilla. La crisi d'iscrizioni e di partecipazione corrisponde sempre meno agli esiti elettorali che sono rimasti generalmente positivi. Un tema per nulla banale per chi vincerà fra i due candidati alla Presidenza.

Letizia

letizia_travasa.jpgI ricordi sono con noi e te li ritrovi in mente in un batter di ciglia.
Fra i più belli, che scaldano il cuore, ci sono i ricordi di quella squadra con cui lavorammo per dare vita al Tg regionale della Rai. Quasi tutti giovani ed entusiasti riversammo tante energie e molta passione in quella avventura quasi 30 anni fa.
Letizia era una bella e briosa segretaria di redazione con gli occhi splendenti e il sorriso contagioso.
E' morta troppo presto, combattendo contro un cancro con grande coraggio.
A lei e alla sua simpatia un ricordo di quel tempo che fu.

Natalità

natalita.jpgGuardare lo sviluppo demografico dei prossimi decenni è un dovere per almeno due ragioni.
La prima: mai dire che su certi processi non si possa incidere.
La seconda: ogni decisione futura passa attraverso un'idea sulla popolazione che ci sarà.
Esiste uno studio Istat che ci offre dati complessivi. I valdostani nel 2051 dovrebbero essere 135.315 con questa progressione: 2010 (128.341), 2020 (133.422), 2030 (135.397), 2040 (136.301).
Da tenere conto che i valdostani erano 85.900 nel 1861, 81.457 nel 1911, 94.140 nel 1951, 100.959 nel 1961, 119.548 nel 2001 e 125.979 nel 2007.

Unione

obama_mccain.jpgSi coglie, nell'incontro fra Obama e McCain, un duplice significato: uno stile di condotta politica che considera da rispettare un avversario (da noi spesso non avviene all'interno della stessa forza politica...); una unione d'intenti in una situazione economico-finanziaria che resta a tinte fosche.
Guardando oggi la Borsa italiana, con i grandi gruppi bancari in caduta libera, resta l'interrogativo su quale sia il reale perimetro della crisi. Penso che alla fine anche da noi, specie nella discussione della Finanziaria regionale, questo sarà il tema sul quale intervenire con rapidità e evitando la proliferazione di gruppi e gruppetti di studio.

www.iss.it/anti/

anti_logo.pngLa pubblicità su di un settimanale mi ha portato al sito qui sopra dell'Istituto Superiore di Sanità.
Ho così scoperto che quella di domani sarà la prima Giornata Europea degli Antibiotici. Pare di capire che l'Unione Europea faccia sul serio e voglia spiegare ai propri cittadini i rischi che derivano da un uso improprio degli antibiotici. Anzitutto il rafforzamento dei batteri che sono i nemici naturali degli antibiotici. Il punto di partenza della spiegazione è che raffreddori e influenze sono causati dai virus e dunque usare gli antibiotici è inutile.
L'impressione da profano della scienza medica è che si giunge ad una pubblicità grand public questa questione della crescente resistenza dei batteri deve essere una cosa seria e preoccupante.

Lo schiaffo

kasper.jpgL'esclusione di La Thuile da una libera di Coppa del Mondo e il silenzio su di una gara di slalom sulla pista Leo David di Gressoney-Saint-Jean suonano come uno schiaffo per la Valle d'Aosta da parte della Fisi (di cui l'Asiva fa parte).
Inutile gridare contro la Federazione internazionale, capro espiatorio cattivo, quando gli impegni erano venuti anzitutto dalla Fisi con cui era stata fissata una tabella di marcia per completare pista e infrastrutture di La Thuile.
Non so cosa sia successo negli ultimi mesi, ma credo che l'esclusione della Valle d'Aosta dal Circo bianco sia una vergogna e bisogna accertare chi ha lavorato per eliminarci con nomi e cognomi.

Aosta - Pila

pila_funivia.jpgPer me, anche se nuova di trinca, la telecabina resta l'ovovia.
Avendo passato tante estati a Pila, se chiudo gli occhi rivedo gli ovetti colorati a due posti e sento il rumore indimenticabile del loro ingresso nella stazione. Per una città alpina come Aosta questo è un collegamento caratterizzante.
Spiace che sia stato buttato nella pattumiera il Cablò, collegamento funiviario fra i giardinetti antistanti la Regione e il piazzale della telecabina. Impianto poco costoso e di rapida realizzazione, sostituito da una per ora misteriosa metropolitana cittadina.

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