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16 feb 2009

La crisi non è priorità?

di Luciano Caveri

Barack Obama non dorme di notte a causa della gravità della crisi e sprona Congresso e Senato - trattati con grande deferenza - a fare presto. Da noi, invece, il Consiglio dei Ministri che vara misure urgentissime per rilanciare industria e costruzioni diventa l'occasione per esibirsi sul "caso Englaro" e il Parlamento, trasformato sempre più in una sorta di zerbino di Silvio Berlusconi (che nel nome della libertà vuole uno Stato che legiferi per una singola ammalata assurta a simbolo a favore di sondaggi), al posto di approvare di corsa le nuove misure anticrisi dovrà occuparsi di una legge fatta solo ed esclusivamente per una persona, Eluana. Una donna, in coma irreversibile da 17 anni, che è diventata vittima di discorsi da osteria mentre del caso si sono dovuti, con vero approfondimento e non con il cazzeggio, occupare i giudici per l'ignavia della politica. Mi vergogno di tutto ciò e non capisco neppure la crociata della Chiesa che mette sul rogo un padre dolente ma lucido e i giudici misurati che si sono occupati del caso, oltreché un vecchio Presidente come Giorgio Napolitano che è sempre stato uomo retto e profondo.
Non ricordano Papa Wojtyła che volle morire senza sacralizzare una vita artificiale che forse gli avrebbe consentito di vivere ancora?