Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
01 giu 2009

Mare al plurale

di Luciano Caveri

Il mare è come la montagna: usare il singolare non ha senso. Infatti ci sono i mari e le montagne, che al plurale consentono di dar conto di infinite varietà. Amo il mare, sopra e sotto la sua superficie, per quella parte ligure della mia ascendenza, antica e recente, che mi ha consentito lunghe frequentazioni, accentuate dalla contemporanea conoscenza di altri mari e ciò senza rinnegare, semmai arricchendolo, tutto quel che di montanaro sento in me. Con il tempo, mi sono anche convinto che, nella complessa formazione culturale dei popoli alpini (compreso quello valdostano, geograficamente distante da uno sbocco al mare), non è indifferente la presenza del Mediterraneo, inizio e fine della catena montuosa, con i suoi percorsi, le interessenze, i legami, i contatti.