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08 ago 2009

I drammi degli 8000

di Luciano Caveri

Marco Confortola è tornato ieri a Courmayeur ad un anno da una manifestazione in cui, per caso, durante un collegamento telefonico da sotto la cima della grande montagna con Agostino Da Polenza, si comprese che Confortola - dopo aver conquistato la vetta del K2, come aveva fatto il suo paesano Achille Compagnoni nel 1954 - nella discesa stava seriamente rischiando la vita. In poche ore, morirono undici alpinisti vicino a lui e Marco si salvò per fortuna e pellaccia, rimettendoci le dieci dita dei piedi, tagliate perché irrimediabilmente congelate. Purtroppo da allora altri drammi hanno colpito le spedizioni ai grandi "ottomila" della terra e questo aspetto "noir" del grande alpinismo rischia di essere una delle cifre negative di questi tempi e di un'evoluzione estrema di questa pratica sportiva da sempre pericolosa, ma certi drammi rischiano di accentuare la distanza dalla realtà.