La nuova organizzazione del Turismo in Valle si trova al capezzale di un grande malato: il turismo estivo. Non mi riferisco ai dati nudi e crudi sulla cui significatività nutro dubbi e neppure all'endemico mugugno di tanti addetti ai lavori, che somiglia alla frase «al lupo, al lupo!» della celebre favola, ma alla percezione netta di una stagione estiva che si accorcia e di una clientela sparagnina. Valorizzare la montagna d'estate è una delle cose da fare assieme alla destagionalizzazione, che dovrebbe proprio prendere per le corna il mese di agosto, quando pochi giorni - confidando nella meteo - concentrano con parossismo le speranze di un'estate, mentre negli altri mesi, quando la Valle è godibilissima, arrivi e presenze sono ridotti al lumicino.