Non so nella sua vita di veterinario quanti maiali d'Arnad abbia timbrato mio padre, in un'epoca in cui la macellazione familiare era la normalità. Certo è che nella sua cinquantenaria carriera ha assistito alla nascita di un fenomeno: il "Lardo d'Arnad", prodotto di paese, si è piano piano affermato, diventando un "Dop" a livello europeo. Da simbolo di una cucina povera e di sussistenza è finito - l'ho visto spesso - in piatti di gran classe in cui il label di questo lardo era un elemento di distinzione. Per cui «papparsi il lardo» è oggi un elemento positivo. Finisce in soffitta l'antico insulto «pappalardo» (in francese «papelard»), che un vecchio dizionario così definiva: "Bacchettone, che in pubblico si batte il petto e digiuna, e in segreto si pappa il lardo, cioè fa vita allegra".