Ho fotografato Carlo Gobbo in una giornata da tregenda, quando avevamo appena deciso di rinviare la diretta del "Trofeo Mezzalama", la primavera scorsa, a causa dell’annullamento della gara. Era come tornare indietro di trent’anni: ero un pischello quando mi trovai nella redazione di "Rta - Radio Tele Aosta" con giornalisti di calibro. Carlo faceva lo sport e presentava dei giochini, con le sue camicie texane sgargianti, frutto di un periodo negli "States", scrivendo i “pezzi” con una grafia gigantesca ed una miriade di fogli. Poi, dall’inizio degli anni Novanta, le Olimpiadi invernali e la Coppa del Mondo di sci per la "Rai". Sino al recente pensionamento che a Carlo andava stretto. Ecco perché si è buttato a pesce in una nuova avventura: "Eurosport" ha ridato il microfono a Carlo Gobbo, affiancato da Kristian Ghedina per lo sci alpino maschile, rinvenibile su un canale del bouquet "Sky". Spero che altri seguano la strada di Carlo, perché sarebbe del tutto naturale che giovani valdostani dessero la propria impronta nelle telecronache degli sport invernali.