Crocifisso

crocifisso_monte_bianco.jpgAlla fine mi sono smosso da una qual certa pigrizia mentale e mi sono andato a leggere la famosa sentenza del crocifisso della Corte europea dei diritti dell'uomo a tutela della nota Convenzione di cui l'Italia è firmataria.
Sono certo che la gran parte di coloro che la commentano non hanno letto questa sentenza, consultabile dal sito della Corte cliccando qui.
La sentenza, assunta all'unanimità, mostra nelle premesse la lunga storia, addirittura risalente al Regno di Sardegna, dell'esposizione del crocifisso e purtroppo segnala anche le ragioni della difesa italiana, in vero assai modeste e che forse hanno condizionato in negativo i giudici.
Resto convinto che non ci sia nulla di grave nell'esposizione del crocifisso (che pure - lo ricordo - si trova nell'aula del Consiglio Valle), ma prendere i giudici della Corte europea (che, come ricordo altrove, non hanno a che fare con l'Unione europea, ma con il Consiglio d'Europa!) per dei fessi è sbagliato.
Spero che in appello l'Italia sappia ben motivare le ragioni in punta di diritto senza rifarsi alla... filosofia o peggio ancora a un confuso sentimentalismo.

Commenti

Non è questo il fatto.

Qui non si tratta di prenderli per dei fessi.
Non è il merito del giudizio che è importante, è grave il metodo.
E' grave che un gruppetto di signori che rappresenta solo se stesso abbia il diritto di decidere cose attinenti alla sfera culturale e comportamentale di singoli e di comunità.
E', a mio parere, un comportamento da Stato Etico, e questo non va bene, è autoritario e liberticida e mostra la tendenza all'omologazione dei comportamenti personali.
Adesso faremo come in Russia?
Loro hanno tolto le statue di Lenin e Stalin e noi toglieremo le Madonne?
E da dove sì e da dove no?
Potrà restare la Madonnina in via Avondo 3-5 ad Aosta oppure offende la libertà di quelli che non sono cattolici e hanno la sfiga di vivere in quel cortile?
La Madonna di Verdona la toglieremo (sai, se magari un ateo o un musulmano andassero a fare la traversata da Oyace a Saint-Barthélemy...)?
E la croce sulla cima del Cervino? Potrebbe offendere un alpinista anglicano.
Ah, dimenticavo, bisognerà ricordare agli Alpini che la messa di don Maquignaz alle feste non si dovrà più fare, magari potrebbe esserci un alpino buddista.
Capisci Luciano? Non parlo del merito della scelta, ma del fatto che abbiano ritenuto di poter scegliere.
E per tutti.
Non è una scelta da fare al vertice, ogni comunità deve scegliere per sé.
Ogni singola città, paese, cortile o alloggio.

Dovremmo...

e potremmo decidere se non fossimo dei calabrache perenni, salvo poi fare casino dopo.

Caro FreeOliver...

l'Italia decide o no se partecipare alle diverse istanze internazionali, accettando di conseguenza le giurisdizioni che agiscono. Può piacere o no, ma è esattamente il contrario della dittatura: è il diritto, che nei totalitarismi non esiste. Per cui se l'Italia ritiene di avere buone ragioni le presenterà in appello. Leggiti, però, per favore, smettendo per un attimo la tua solenne incazzatura, le motivazioni del Governo italiano, che sono presentate nella premessa della decisione della Corte. Spero converrai - e lo scrive (devo ripeterlo?) chi è per il mantenimento del crocifisso - che la difesa è stata basata su motivazioni non del tutto convincenti.

Ok...

tralasciando la solenne incazzatura.
Questa frase presa dalla Décision de la Cour: «La liberté de ne croire en aucune religion (inhérente à la liberté de religion garantie par la Convention) ne se limite pas à l'absence de services religieux ou d'enseignement religieux: elle s'étend aux pratiques et aux symboles qui expriment une croyance, une religion ou l'athéisme. Cette liberté mérite une protection particulière...» è esattamente quello di cui ho scritto io.
Se dobbiamo astenerci dai simboli dobbiamo provvedere ad un appalto milionario per la rimozione di tutte le edicole e sculture varie di cui è piena la Valle, e non immagino pensare cosa succederebbe al monte Mucrone o alla città di Venezia.
Se poi ciò deve capitare per volontà di un gruppo di 8 (otto) persone...

Senza generalizzare...

l'attenzione è posta agli edifici pubblici, che per definizione, dovrebbero essere esenti da simboli. Forse prendiamo di pancia una situazione che va razionalizzata e discussa.

Infatti...

la questione è delicata e la lettura della sentenza, che può essere critica e non piacere nel merito, mostra un approfondimento, per cui - lo ripeto - ora spetta all'Italia, in appello, contrapporre tesi giuridiche e non mozioni degli affetti.

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