Trombetti concluse il suo intervento con un garrulo «Viva la Befana!», che rimbombò sino alle vetrate liberty che coprono l'aula di Montecitorio. Chiese d'intervenire il relatore del provvedimento. La Presidenza gli diede la parola. Si trattava dell'Onorevole Mariuzzi, avvocato napoletano, noto per la sua prosopopea. Scandì: «Illustrissimo Presidente, chiarissimi colleghi, illustri membri del Governo, vorrei solo annunciare la scelta del "Comitato dei Nove" di presentare un subemendamento sull'annosa questione del Ferragosto. Su proposta unitaria dei colleghi del Sud, abbiamo alla fine scelto di mantenere la festività, sopprimendone l'obsoleta definizione e chiamandola invece "Trullallà". Ciò appare maggiormente rispondente al clima festoso delle feste di piazza e dei tradizionali fuochi d'artificio». Dopo alcuni sghiribizzzi linguistici, grondanti d'aggettivi e avverbi, concluse, guadagnandosi una vigorosa stretta di mano del collega vicino di scranno. Un altro subemendamento venne successivamente presentato dall'On. Marcagna, soubrettina televisiva che era stata messa in lista per le note doti intellettuali. Con una curiosa voce, quasi uno squittio, la procace deputata spiegò: «Un secondo accordo riguarda la "Festa dei Morti": la definizione appare sempre più scorretta. Come i diversamente abili, i non udenti e i non vedenti, la festività verrà - in ossequio al politicamente corretto - chiamata "dei Non Viventi" con un giusto rispetto delle maiuscole, evitando per altro l'aspetto macabro che si evinceva dalla vecchia dizione». Sorrise e concluse con una graziosa smorfietta, che purtroppo non risultò nel resoconto stenografico.
(2 - continua)