2010
Le ultime ore dell'anno passato sono state dominate in Valle dal delitto, brillantemente risolto dagli inquirenti, in cui è morto un pizzaiolo a Fénis.
Il movente, che avrebbe indotto due immigrati dominicani ad uccidere, è stato quello di arraffare poche centinaia di euro e non c'è corrispondenza nei fatti fra le torture al poveraccio e il desiderio di rubare questa manciata di euro.
Inutile dire che questa vicenda è un grave colpo alla convivenza: i due assassini alimenteranno nei prossimi mesi, con questo loro gesto, quell'incomprensione dell'altro, che sarà negli anni a venire una febbre crescente. Il 2010, dunque, inizia simbolicamente con quel tema della convivenza, nell'equilibrio delicato fra diritti e doveri, che va affrontato con coraggio per evitare che il veleno si insinui nella vita quotidiana anche in Valle.
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Commenti
Buon anno...
colgo l'occasione per porgere gli auguri di rito e per buttare li la solita polemica (eh, ma io son polemico e ci tengo a iniziare l'anno nel modo giusto), non sulla televisione digitale terrestre che tanto va come vuole lei, ma sul fatto che il 1° gennaio sul "Tgr" non si sia minimamente parlato della notizia del giorno: non mi riferisco al lupo investito, neppure all'omicidio del povero pizzaiolo, alle fiaccolate varie o al nuovo nato, ma del fatto che dal 1° gennaio è morta l'esenzione per i carburanti ed è sparita la misera elemosina sostitutiva della "zona franca" valdostana.
"RIP" e amen e non ne parliamo più. In fondo che cosa abbiamo noi valdostani più di qualsiasi altra regione italica o che cosa abbiamo di meno. oserei dire ?
Buon 2010.
Il "Tgr"...
non dipende da me, quindi registro la tua protesta!
Brutte notizie...
Oggi, durante il consueto giro di "press on line", ho letto una terribile notizia accaduta in Francia. I pompieri intervengono per spegnere un incendio scoppiato in una villetta e, al suo interno, trovano i corpi di tre ragazzine. Non uccise dalle fiamme bensì sgozzate. In altra stanza trovano il corpo del padre.
A quanto raccontano i vicini si tratta di una famiglia normale, con una vita come tante. Sono di origine marocchina e i coniugi stanno attraversando un periodo pesante: la separazione.
Probabilmente l'atto omicida è stata la sconsiderata "scorciatoia" per impedire che una famiglia si lacerasse, non so se dettata dal retaggio culturale: non li conosco. Neanche ho aspettativa di quelle che saranno le reazioni "culturali" o di "pancia" dei francesi. Forse da noi si sarebbero levati scudi con richiami a "barbare usanze"; magari forse è così. Oppure potrebbe essere che la separazione ha danneggiato un equilibrio, che ha leso quello mentale di un uomo portandolo alla disperazione.
Non è un caso isolato, a quanto risulta in Italia tantissime sono le persone che hanno perso la loro dignità, pur avendo un lavoro, a causa degli effetti dell'esborso per gli alimenti. Molti sono costretti a vivere con meno di 300 euro al mese e per mangiare frequentano le mense "sociali" (dei poveri, anche se è così, mi pare troppo), per dormire, i più fortunati, usano l'auto. Pensate che molti provano vergogna a farsi vedere in queste condizioni e rinunciano a vedere i figli.
In questi giorni, il Consiglio della Regione Piemonte, con una legge bi-partisan, ha approvato un progetto di sostegno a queste persone dando alloggi di "transito", sostegno economico "una tantum", possibilità di accedere ad un credito particolare, l'importante sostegno psicologico gratuito, la possibilità di accedere come categoria debole alle case di edilizia popolare.
Mai come ora, con questi tempi grami, si deve pensare a sostenere le famiglie e gli individui che compongono la società.
Mi prendo l'impegno, nei prossimi giorni, di raccontarvi come funziona e come verrà attuato questo progetto.
Grazie, Roberto...
la vicenda francese è orrenda. Solo un pazzo può uccidere i propri figli! Interessante la legge piemontese: son curioso di vedere quanti soldi sono "a copertura" per evitare che sia una "legge manifesto".
Il solito discorso...
questo poveretto è morto per colpa di due sbandati che, grazie a mille cavilli legali, saranno fuori in quattro e quattr'otto.
Buon anno!
Visto il sovraffollamento...
delle carceri, proporzionata alla lentezza dei processi per arrivare a sentenza definitiva, penso che non sia sempre così.
E' che ci sono...
troppi passaggi contorti che riescono ad ingrippare il meccanismo di un processo. Guarda i processi di Cogne o di Perugia. Uccidi un cristiano e scegli il rito abbreviato ed hai uno sconto, in due uccidono una persona e si cerca chi è stato materialmente a tirargli il collo, altrimenti non si va avanti nel procedimento.
Sei processato e ti consigliano di non aprire bocca e si va all'infinito... salvo poi essere giudicati "automaticamente colpevoli" di aver commesso una cosa (perché l'avvocato si dimentica di presentare la documentazione ed allora non hai voce in capitolo).
Non è una grande giustizia, se devo essere sincero. Poi ci sarà sempre il coro di quelli che dicono che in altri posti si sta peggio... ma comunque siamo abbastanza in alto mare per quello che riguarda la pena certa, sempre dal mio punto di vista.