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03 feb 2010

iPad

di Luciano Caveri

Steve Jobs e la melina della "Apple" hanno accompagnato la mia generazione nell'alfabetizzazione informatica e la capacità innovativa ha sempre permesso di capire l'evoluzione in cammino. Ora appare - e in parte ho seguito la diretta dell'avvenimento - questo nuovo aggeggio a metà fra telefonino e computer. Io penso che Jobs abbia colto una necessità. Personalmente sono nell'età in cui, per pura fortuna, equilibro miopia e presbiopia, cavandomela con i caratteri piccoli dell'iPhone, ma vedo miei coetanei in difficoltà fra occhiali e aumento della grandezza con problemi sulla pagina. iPad offre la soluzione senza doversi portar dietro un pc. Per la Valle, che con la sua piccolezza arranca nelle economie di scala, contano sempre più i contenuti che proponiamo. Mi sembra che manchi un disegno complessivo e una regia per cui si avanza, tra pubblico e privato, a spizzichi e bocconi fra eccellenze e mediocrità.