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04 mar 2010

Il disastro azzurro a Vancouver

di Luciano Caveri

Le Olimpiadi invernali canadesi di Vancouver sono state un disastro per l'Italia e di conseguenza e proporzionalmente lo sono state anche per la Valle d'Aosta. Mi auguro che il "Coni" intervenga presto e che Eddy Ottoz, che siede nella Giunta "Coni" e che conosce bene il degrado degli sport invernali, picchi duro. Bene ha fatto oggi Marco Albarello a raccontare a "La Stampa" i retroscena della sua esclusione da responsabile del fondo ed oggi i risultati parlano chiaro. Umoristiche le dichiarazioni di presidente della "Fisi" Giovanni Morzenti che, al posto di dimettersi come avverrebbe in un Paese normale, attacca: «ci aspettano scelte dure, a tutto campo. Si impara a stare in piedi cadendo, e noi siamo caduti parecchio». Insomma: scaricabarile, sport che purtroppo non è specialità olimpica altrimenti Morzenti - il primo colpevole del mancato ritorno della "Coppa del mondo" di sci alpino in Valle, malgrado tante promesse - avrebbe avuto l'oro, che infine - ed è stato bello - ha vinto Razzoli, ma ciò non muta il giudizio Spero che la botta sortisca, oltre a qualche riflessione locale sui "perché", qualche effetto concreto anche in Valle d'Aosta, magari riprendendo l'idea, se non è già tardi, di una sorta di "incubatore" che evidenzi talenti in erba e che consenta di avere atleti valdostani competitivi alle prossime Olimpiadi russe di Sochi nel 2014 o in quelle successive.