Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
15 gen 2013

Un esercito europeo

di Luciano Caveri

Non ho fatto il militare - per via di un ginocchio all'epoca infortunato di fresco - ma ho sempre guardato alle Forze Armate con curiosità. Alimentato in questo da due interessi: il primo, sotto il profilo storico, per le guerre di tutte le epoche con predilezione, nel presente, per le testimonianze scritte o meglio di persona - cosa sempre più rara per la seconda guerra mondiale - degli ex combattenti; il secondo: un lavoro parlamentare, a suo tempo a favore degli Alpini, specialità dell'Esercito legata da un antico sodalizio con la Valle d'Aosta. Poi, ovviamente, seguo le notizie e di tanto in tanto mi colpiscono, come penso tutti, i costi folli degli armamenti. In questi giorni i riflettori sono puntati su due sommergibili che costano carissimi, mesi fa l'attenzione era per una commessa miliardaria di cacciabombardieri. Poi leggi del numero dei Generali in Italia e ti monta egualmente la carogna. In quest'epoca di vacche magre, resto convinto che gli Stati, in questo Vecchio Continente, dovrebbero su questo dare un segnale. Non ci vuole un pallottoliere per capire che, almeno come economie di scala di fronte a centinaia di miliardi di euro come somma delle spese dei 27 membri dell'Unione europea, immaginarsi delle Forze Armate a livello europeo non sarebbe un'idea peregrina. Se ne parlò già negli anni Cinquanta con la "Comunità Europea di Difesa", che purtroppo fallì e da allora ci si balocca periodicamente con l'idea di un esercito europeo e i passi fatti sono stati infinitesimali. Peccato perché penso che ogni Paese europeo potrebbe dare il meglio delle proprie truppe. In questo caso come non pensare proprio agli Alpini. Magari trovando incentivi per avere di nuovo quei montanari di fatto perduti con la fine della leva obbligatoria e con l'esercito professionale che spesso è scelto per necessità e non per vocazione. Bisogna però trovare meccanismi di maggior stanzialità nella residenza - se lo desidera - per chi vuole far carriera. Ormai l'Europa ha, più che un impiego militare al proprio interno, una presenza importante sui teatri di guerra in tutto il mondo e gli ultimi anni mostrano una cosa ben nota. Molti degli scenari bellici sono in zone montane e dunque bisogna sapersi muovere con la necessaria conoscenza delle caratteristiche ricorrenti dei territori montani. E questo sta già dando un ruolo importante agli Alpini e lo darebbe anche nel quadro di un esercito europeo.