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21 apr 2010

La matassa

di Luciano Caveri

Etienne Rey ha scritto: "Ce qui est déshonorant, ce n'est pas de mentir, c'est de se faire prendre en flagrant délit de mensonge. Il y a des maladroits du mensonge: ceux-là on devrait les reléguer dans la vérité et leur interdire d'en sortir". La bugia in politica esiste, come nel resto della vita. Ma ci sono passaggi, in cui, come da citazione, bisognerebbe attenersi alla verità e non solo per il vecchio detto popolare "le bugie hanno le gambe corte", ma anche perché - Pinocchio insegna - le bugie, se troppo dette, finiscono per apparire evidenti con l'allungarsi del naso.

Ci pensavo rispetto alla curiosa matassa, creatasi dall'insieme di dichiarazioni sull'ingresso del PdL nella maggioranza in Regione. O diverse persone hanno visto un film diverso, assistendo - come potrebbe avvenire in una multisala - a proiezioni differenti, immaginando di vedere la stessa pellicola in cartellone. Oppure qualcuno o più di uno ha detto delle bugie. Per carità, so benissimo quanto il confine fra detto e non detto, ammiccato e sussurrato, fatto capire o balbettato dia rappresentazioni plurime della stessa realtà. Ognuno, per dire, guarda il Cervino vedendo cose diverse in questo prisma roccioso. Ma in politica, come in qualunque attività umana, i nodi vengono al pettine e chi ha una buona memoria non può o non potrà far finta di niente. E neppure pensare all'infinito che il popolo sia bue e che digerisca, con un gran ruminare, qualunque tipo di cibo. Alla fine ciò che conta, laddove si cucinino i piatti saporosi delle alleanze politiche, cangianti come è naturale che sia, specie in un'Italia dove la politica è fatta di continui terremoti e successive scosse infinite di assestamento, dovrebbe essere la dignità. Percorrere anzitutto una propria strada, con le proprie idee e convinzioni, verificando se e come - evitando il paradosso moroteo delle "convergenze parallele" - si possano trovare su programmi una comunanza di percorso. Se i presupposti su cui ci si basa, invece, sono intrisi di bugie, allora il punto di partenza non è granché.