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20 mag 2010

Il sistema democratico parte dal basso (controllo compreso)

di Luciano Caveri

Il federalismo deve andare a braccetto con la sussidiarietà e questo significa che i mattoncini del sistema democratico partono dal basso. Il Comune, in questo senso, è una comunità naturale che precede ogni altra a presidio di un certo territorio e anche del particolarismo di ogni luogo geografico. Ancora oggi in Valle d'Aosta - l'ho già scritto qualche volta - talvolta basta un colpo d'occhio o una chiacchiera per capire il paese di origine di una persona che si incontra. Il genius loci, l'insieme di specificità di un certo Comune forgia ogni abitante. Così le prossime elezioni sono, nella lettura che mi piace dei programmi locali presentati alla cittadinanza, privi di fumisterie e improntati alla massima concretezza. La vera politica del "fare", che dovrebbe evitare incroci con altri piani politici che non c'entrano un tubo, perché mischiare i livelli di governo crea solo pasticcio. Riflettevo in queste ore su di una posta in gioco che c'è sempre a livello locale e che richiederebbe il massimo della trasparenza. Forse uno degli elementi più significativi, nell'esperienza concreta del passato, sta nel fatto che alcuni finiscono per interessarsi del Comune anche seguendo certi interessi. Un esempio: chi compra terreni agricoli che poi, nel dilagare dell'occupazione edilizia, diventano costruibili con un'evidente moltiplicazione... dei pani e dei pesci. Su questo è bene che la popolazioni eserciti il necessario controllo.