La Francia è il primo Paese europeo a vietare la vuvuzela negli stadi di calcio ed è singolare pensando che la snervante trombetta è già stata in prima fila nelle più recenti manifestazioni sindacali di piazza d'Oltralpe, proponendosi purtroppo come protagonista dell'"autunno caldo" antisarko. La notizia del divieto è buona e analoga misura era stata assunta dalla Turchia per i mondiali di basket proprio per evitare quella colossale rottura di scatole dell'ossessivo rumore di fondo che ha ammorbato i mondiali di calcio in Sudafrica. In Italia si nicchia: la vuvuzela dilagherà negli stadi ma i divieti arriveranno successivamente, come d'abitudine. Sarà un decreto legge che, con il diritto zoppicante cui siamo abituati, sarà un mostro giuridico che mischierà trombette e trombatori, vuvuzele e corni delle Alpi, messa al bando di Louis Armstrong e deroga per la tromba nelle cerimonie militari.