Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
13 set 2010

Le bisses e i rus

di Luciano Caveri

"Une candidature des bisses valaisans au patrimoine mondial de l'Unesco est sérieusement envisagée. Le colloque sur les bisses qui s'est tenu depuis jeudi à Sion a permis de faire le tour de la question". La "bisse" è l'equivalente del nostro "ru" e corrisponde, al plurale, ad una rete di antiche canalizzazioni che mostrano incredibili capacità costruttive e soprattutto una concezione comunitaria, di lavoro di generazione in generazione, che mostra il volto di un mondo contadino conscio di complessi problemi tecnici attorno all'atavico tema dell'approvvigionamento idrico.  Queste le notizie dal Vallese: "La première étape sera de créer une association des bisses valaisans. Le Valais compte près de 200 bisses qui couvrent un réseau de mille kilomètres. Il y a donc la possibilité de présenter cet ensemble comme un objet ou alors proposer un élargissement du site Aletsch-Jungfrau déjà inscrit au patrimoine de l'Unesco. Une autre option serait de travailler à l'échelle des Alpes en association avec d'autres régions comme le Haut-Adige ou le Val d'Aoste. Le thème dépasserait alors les bisses pour devenir celui de l'irrigation dans des zones alpines sèches". Un spunto, come capirete, assai interessante. Ho sempre segnalato, specie a fronte della forte marginalità dell'area alpina sostenuta da storici come Fernand Braudel, come i canali costruiti in zona alpina come la nostra mostrino competenze e capacità degne di nota e che sono il segno tangibile di una maturità culturale che smentisce la sottovalutazione della "civilisation des Alpes".