E' una storia tutta europea, difficile da raccontare, ma che - senza entrare troppo nei dettagli - risulta istruttiva dell'impiego di una narrazione biblica "Davide contro Golia" e dell'espressione "vittoria di Pirro". In breve: il "Trattato di Lisbona" fissa un "tetto" al "Comitato delle Regioni" in 350 membri, valido anche con i prossimi allargamenti. Questo comporta, intanto, un ricalcolo, basato soprattutto ma non solo sulla demografia, che dovrebbe portare dal 2015 a ridurre o ad aumentare le delegazioni rispetto ai numeri attuali. I cinque Paesi più grandi (Germania, Francia, Gran Bretagna, Polonia e Italia) hanno dimostrato generosità facendo una proposta con emendamenti che ho firmato anch'io a vantaggio dei Paesi piccoli e medi, rinunciando a loro membri per garantire un principio solidaristico. Risposta "antigrandi": niente da fare, restiamo così e ce ne facciamo un baffo dei trattati e così si sono votati una risoluzione da soli con la maggioranza utile in assemblea. Fra i votanti piccoli e medi è scattata la voglia di fare come Davide che abbatte Golia con una bella fiondata alla testa, ma trattasi di una "vittoria di Pirro", re dell'Epiro, che sconfisse due volte in battaglia i Romani ma poi fu sconfitto nella guerra. Infatti lo "status quo" non reggerà nel Consiglio europeo - in sostanza gli Stati - che ai trattati si dovranno attenere e probabilmente applicheranno a pieno il principio proporzionale, usato senza pietà nella ripartizione dei seggi fra i Paesi al Parlamento europeo, che punirà chi pensava di aver vinto al "Comitato delle Regioni". Complicato? Ci ho perso dietro, fra discussioni e proposte, un sacco di tempo!