Eccoci giunti alla vigilia del Natale, ma oggi non ne parlerò a fronte di una specie di sfinimento da attesa. Ricordo solo come ci sia il terribile "effetto palloncino" che incombe sul Natale: si gonfia, si gonfia e poi - nel volgere di poche ore - si buca e si ammoscia, rinviandoci al lungo "conto alla rovescia" del prossimo anno. Vorrei, invece, dirvi del mio compleanno concomitante con la Festività. I miei 52 anni suonano banali e non meritevoli di particolari festeggiamenti. Spero che mi venga almeno risparmiato lo sforzo di una marea di candeline su cui soffiare, forse ne basterebbero due... Mi piace molto nella sua capacità di... relativizzare il senso della vita - e mostra così la sua fantastica genialità - Albert Einstein quando scriveva: "Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie". Ma gli anni, tout compte fait, servono a qualcosa, che sia considerata maturità o esperienza. Io mi sono formato l'opinione che bisogna saper godere delle piccole cose e questo non vuol dire affatto negare la forza di credere nei massimi (o anche medi) sistemi. Piccole cose che hanno a che fare con affetti, sentimenti, sensazioni, speranze e, quando ci sono, gioie. Il tempo che passa può inaridirci e inacidirci ed è bene dotarsi di antidoti contro certi veleni.