Forse il post qui sotto dimostra più di altro come in questo momento io sia per l'astrazione. Nel senso che, pur essendo in politica da quasi venticinque anni, provo in questo periodo una forte difficoltà a vivere questa stagione politica e adempio a certi obblighi - come non parlare del prossimo processo a Silvio Berlusconi? - con lo stato d'animo buono per un'estrazione dentaria. Il mio pensiero, nel puzzle delle cose scritte in tanti anni, è del tutto noto e penso di aver sempre detto come la pensavo, ma senza quei rancori e quegli estremismi che ammorbano l'aria e che provengono dagli uni o dagli altri in questo caos che è l'Italia di oggi. Io stesso in fondo, per aver detto che non sono per l'ingresso del PdL nella maggioranza regionale in Valle, sono diventato oggetto di lancio di "freccette" da parte dei "filoberlusconiani" e ciò mostra la temperie dell'epoca attuale in cui a qualunque dissenso si reagisce con odio e questo è stato un limite strutturale dell'"antiberlusconismo" di un certo stampo, esattamente speculare a quello dei sostenitori del cavaliere. Un "muro contro muro" che prima o poi bisognerà superare, perché intanto fellinianamente "E la nave va..." Con logica "zen" credo che oggi la cosa migliore sia aspettare questo benedetto processo e gli altri processi già in corso per altre vicende senza gridare a "dimissioni!" da una parte e al "golpe giudiziario!" dall'altra. Testimonio, comunque e senza ipocrisie, come la nostra credibilità internazionale sia ai minimi storici, ma pare che questo argomento non sia così rilevante in una logica italiana avvitata su se stessa e in cui a Berlusconi sono legati un numero enorme di destini, assolutamente non comparabili agli avvenimenti che portarono alla caduta di Bettino Craxi, con cui - ogni tanto e non sempre in modo azzeccato - si propone un parallelo storico.