
Leggo di tanto in tanto, ma gli anni passano senza che la questione si chiuda, che ormai al Traforo del Monte Bianco le apparecchiature per il controllo dell'interdistanza fra i mezzi in transito sono pronte all'uso. Per ora chiunque transiti - e a me capita di farlo abbastanza spesso - si accorge che nessuno all'uscita ferma auto o TIR che ti viaggino subito dietro, mentre l'eccesso di velocità è certamente tenuto d'occhio e chi eccede viene fermato per essere multato dalle pattuglie in servizio. Si tratta di passare finalmente - e dopo tante promesse e sperimentazioni di cui sono stato testimone - dal semplice rilevamento alla sanzione del mancato rispetto della distanza di sicurezza di 150 metri, indicata lungo il tunnel da una serie di luci blu e che, da una banale verifica durante il transito, risultano snobbate da parecchi utenti. Lo scopo del mantenimento della distanza, previsto anche dalle normative europee di riferimento, è quello di evitare una delle cause delle molte concause che nel 1999 portarono al tragico e luttuoso rogo nel traforo, dove nel tempo le misure di sicurezza si erano allentate per massimizzare i profitti. Un rispetto rigoroso delle norme è l'unica cosa da fare, al di là delle dotazioni tecnologiche ovviamente d'avanguardia, per evitare nuovi incidenti.