
"Differenziata", che rottura! Sono anni che, ritenendola un dovere, mi sforzo di applicarmi, dotandomi già in casa di pattumiere utili per la necessaria distinzione e, subito dopo la spesa, liberandomi da tutti gli incredibili eccessi del packaging, che caratterizzano qualunque tipo di prodotto. Va detto che recenti disposizioni - per un cambio di impegno nella raccolta nella zona di Saint-Vincent dove abito - mi hanno ulteriormente alfabetizzato, facendomi fare un salto di qualità nell'apprendimento del magico mondo dei rifiuti (di cui Napoli è la capitale al contrario) e delle regole talvolta misteriose del "triage". Nascono discussioni domestiche del genere: «Ma questo "coso" dove diavolo lo butto?!?». Tuttavia, inutile raccontare storie: applicarsi per bene implica uno sforzo notevole. Per questo spero che ci siano in futuro - tenendo conto dei costi d'esercizio del futuro impianto di pirolisi, tecnologia di cui non mai si era parlato a suo tempo nelle memorie tecniche - degli elementi di "premialità" per chi si applica davvero. Unico modo per combattere i soliti furbi che, fatte le disposizioni, studiano non come applicarle, ma come scansarle.