Io ammiro per la loro pervicacia i professionisti del "no", anche se mi stupisco che non si annoino. Sono uno "zoccolo duro" di soliti noti che in Valle agisce da decenni, con l'arrivo di qualche linfa nuova, che si inserisce nel solco dei "vecchi" militanti. E' una singolare compagnia di giro con molti ex dai diversi, ma sempre rispettabili, percorsi umani, perché a tutti può capitare di diventare "ex" e dunque i commenti vanno ponderati. Nel caso dei "noisti" - perdonate il neologismo - vi è una costante ideologica in alcuni ispiratori e protagonisti: morto il marxismo, con una posizione che un tempo si definiva extraparlamentare, i "nostri" si sono riciclati nel mondo ambientalista per poi virare verso la logica "nimby" (acronimo inglese per "not in my back yard" e cioè "non nel mio cortile"). Un tema, imbevuto spesso di pregiudizi e talvolta di "balle spaziali", spacciato come verità indubitabile. Se volete un repertorio della logica parascientifica e millenaristica che "nuoce gravemente al buonsenso" mettetevi a seguire il blog di Paolo Attivissimo. Il giornalista, che ho avuto il piacere di conoscere di persona, è uno specie di paladino dell'onestà intellettuale contro i ciarlatani, gli imbonitori, i professionisti della menzogna, i mestatori nel torbido della credulità popolare. Per chi fa l'amministratore in Valle d'Aosta, Attivissimo andrebbe ingaggiato e messo in un ufficio ad occuparsi di quelli "contro" come "sistema anti-sistema". Non c'è argomento che sfugga loro in un meccanismo seriale: il politico di turno propone, le assemblee democratiche decidono, i tecnici analizzano e applicano. A quel punto il professionista della protesta parte come un treno e alla Gino Bartali «l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare» e inizia la solita litania della protesta (raramente della proposta), oggi diffusa nella logica di community dei social network, che è poi una versione perfezionata del ciclostile per fare i volantini. Nulla in democrazia è vietato, quando si adoperano metodi legali, per carità! E chi dissente va sempre rispettato nelle sue convinzioni. Ma trovo che gli esperti della critica, tremendi nella loro solfa e litania, abbiano tremendamente stufato e il loro spaziare su qualunque decisione, nella logica del "niet", è ormai grottesca e in molti casi costosa. Proporrei una petizione, una manifestazione, un sit-in e persino un flash mob contro chi è sempre contro. Chi la fa l'aspetti.