Domani inizia la Maturità. Si comincia con la mitica "prova d'italiano". In queste ore, come da copione, si rincorrono le voci sugli argomenti delle prove. Ai miei tempi si faceva tutto al telefono, cercando lo spunto giusto, mentre oggi spopola così tanto il Web che il Ministero competente ha allertato la Polizia postale per "blindare" i testi che viaggiano ormai in Rete con destinazione le scuole e per controllare la fuga di notizie vere o presunte che siano. Se io fossi il Ministro dell'Istruzione proporrei le seguenti tracce. Premetto che sono sicuro che non ne piglierò neppure una, ma almeno vi dico che cosa mi piacerebbe ci fosse.
Per la tipologia A "analisi del testo" sceglierei il mio poeta preferito, Eugenio Montale, con la sua geniale "Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe dei suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano a sommo di minuscole biche. Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com'è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia". Per la tipologia B "redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale" metterei "Guerra e pace" con tre quadri: la "Colomba della pace" e "Guernica" di Pablo Picasso, il "Ritratto a cavallo di Napoleone Bonaparte" di Jacques-Louis David. I quattro testi potrebbero essere: ovviamente un brano tratto da "Guerra e pace" di Lev Tolstoj, un passaggio, "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu, un brano tratto da un libro del Mahatma Gandhi e infine di Primo Levi "Se questo è un uomo". Per l'ambito "socio-economico" farei come titolo: "Che rapporto fra vita reale e Web?". Con quattro brani di Steve Jobs, Umberto Eco, Al Gore e Jürgen Habermas. Per l'ambito "storico-politico" sparerei "Unione europea fra illusioni e speranze" con quattro autori: Altiero Spinelli, Luigi Einaudi, Simone Veil, Winston Churchill. In ambito "tecnico-scientifico" direi un bel "Albert Einstein, uno scienziato umanista": brani a disposizione uno dello stesso Einstein, gli altri di Galileo Galilei, di Tullio Regge e di Stephen Hawking. Arriviamo alla tipologia C "tema di argomento storico": "«Combattevamo Mussolini come corruttore, prima che come come tiranno; il fascismo come tutela paterna prima che come dittatura; non insistevamo sui lamenti per mancanza della libertà e per la violenza, ma rivolgemmo la nostra polemica contro gli italiani che non resistevano, che si lasciavano addomesticare». Così Piero Gobetti commentò l'affermarsi del fascismo. Il candidato ricostruisca il fenomeno fascista e la sua trasformazione in regime. Rifletta inoltre sulla preoccupazioni di Gobetti attorno al vizio italiano del conformismo". Infine tipologia D "tema di ordine generale" con una frase di Leo Longanesi: «Cercò la rivoluzione trovò l'agiatezza». Il candidato partendo da questa frase analizzi il fenomeno del Sessantotto, come fatto politico rilevante nell'evoluzione della società in Italia. Rifletta inoltre sul fenomeno di una profonda revisione politica che ha colpito, con il passare degli anni, molti dei protagonisti d'allora". Naturalmente sono solo fantasie.