Delle chiacchiere su chi siano i "franchi tiratori" in Consiglio Valle francamente non mi turbo. Il ragionamento dei "colpevolisti", che ogni volta mi considerano l'imputato "numero uno" è il seguente: «in questa legislatura non ha più fatto il presidente della Regione ed è stato relegato a consigliere semplice, di conseguenza è un frustrato che si vendica con Augusto Rollandin nel segreto dell'urna». Sic dicunt certi "fini" analisti da bar. Che al presidente della Regione dia fastidio il rischio crescente di essere "impallinato" è comprensibile, anche a me non piaceva quando è accaduto durante la mia Presidenza. Allora, in certi passaggi, pensavo che fossero Tizio e Caio, oggi penso che potessero essere Sempronio o altri. Perché nel voto segreto una lettura banale e matematica non funziona, bisogna guardare oltre e riflettere non a caldo e seguendo l'emotività. Il presidente Rollandin ha approfittato, qualche giorno fa, del "Rendez-Vous Valdôtain" per prendersela - senza fare nomi - con chi nel gruppo unionista non segue le decisioni assunte dopo una discussione in cui ognuno può dire la sua per poi adeguarsi alla maggioranza. Io penso che questa debba essere la strada per lavorare assieme. Mi permetto di aggiungere che il meccanismo deve funzionare come descritto: si pone il problema, si discute e si decide. Non sono sicuro che sempre questo sia avvenuto, visto che molto spesso ci sono state semplici informative e in molti casi scelte cruciali sono apparse sulla scena e basta. Ormai siamo negli ultimi mesi e la lunga rincorsa elettorale trasformerà tutto come una bacchetta magica, rendendo il clima - interno e fra i partiti - molto elettrico. Io mi auguro che nell'Union Valdôtaine si guardi alla storia del Movimento e alle troppe e traumatiche rotture che l'hanno colpito nel tempo e che sono evitabili proprio tenendo conto del pluralismo delle idee e del principio cardine in democrazia del bilanciamento di poteri e contro-poteri. E' una garanzia per tutti.