Ci vorrebbe la penna arguta di Laurent Ferretti, gran conoscitore di Courmayeur di cui fu pure sindaco nel dopoguerra, per raccontare di come si sia passati dal turismo delle grandi famiglie borghesi di industriali e intellettuali frequentatori della località alla difesa d'ufficio di un ex vip, Gabriele (già "Lele") Mora. I fatti sono noti: giorni fa il Mora, reduce dalle patrie galere, simbolo di un'Italia sbracata e chiassona, è su una delle due auto che "forza" il blocco della Val Ferret, bloccata al traffico per ragioni ambientali. A caldo la giustificazione è del genere: lui non c'entra perché non la patente. La storia, finita sui giornali, non piace perché fa a pugni con l'immagine del redento che Mora voleva accreditare, dopo una vita al massimo fra tronisti, feste su di giri e cimeli di epoca fascista (suoneria del telefono compresa). Poi la svolta: il sindaco Fabrizia Derriard organizza con il suddetto (definito fantozzianamente nel comunicato ufficiale "Dottor Mora", ma le inchieste hanno mostrato che lauree non ce n'erano) e gli altri suoi amici un summit in Comune, come avviene di fronte a problemi gravi. L'esito è un comunicato stampa degno della grande diplomazia, roba da "Nazioni Unite". Verrebbe quasi da dire che il "caso Assange" o la tragedia della Siria dovrebbero prendere esempio da tanto esprit de finesse. Facciamo parlare il sindaco: «l'episodio ha avuto origine da un equivoco causato anche dalla notevole affluenza turistica che ha caratterizzato queste giornate e che ha visto gli addetti alle valli fortemente impegnati nell'attività di controllo e regolamentazione. In sostanza, gli amici del dottor Mora, dopo essersi fermati al punto di controllo della viabilità a Lavachey, in attesa dello scadere del termine delle ore 16 per la limitazione del traffico, avendo visto due vetture proseguire, e non sapendo che si trattasse di veicoli autorizzati, hanno ritenuto che la limitazione fosse terminata e che fosse dunque possibile proseguire». Ecco un altro passaggio del comunicato ufficiale degno di miglior causa: «il dottor Mora ha tenuto a ribadire non solo di avere apprezzato l'incontro con l'Amministrazione, ma anche di condividere le modalità di intervento adottate per la tutela ambientale della Val Ferret. Abbiamo apprezzato la sua volontà di fornire spiegazioni, giudicando a questo punto di poter considerare chiarita la vicenda. Auspichiamo che il dottor Mora possa continuare ad apprezzare l'ospitalità e la tranquillità di Courmayeur». Insomma, par di capire niente multa per quanto avvenuto nella "ricostruzione comprensiva", e anzi «viva Mora!». Un epilogo da cinepanettone con happy end! In tempo di crisi ci si accontenta di quel che viene e la dignità ne soffre.