Non mi piace molto questa logica di "bellum omnium contra omnes" e cioè, tradotto dal latino, "la guerra di tutti contro tutti", celebre frase di Thomas Hobbes applicabile alla partenza della campagna elettorale in Valle d'Aosta. In questo mio spazio, anche se c'è già chi mi tira per i capelli con il solito armamentario di giochini e giochetti, non mi farò trascinare. La logica dev'essere "calma e sangue freddo", ma senza dimenticare lo stato della situazione. Una delle ragioni del mio sdegno di questi mesi, sentimento crescente sino all'effetto "tappo di champagne", ha riguardato l'idea che qualcuno si fosse messo in testa - con il garbo di uno schiacciasassi - di annichilire il potere politico diffuso in profondità nella storia valdostana a livello comunale e più di recente attraverso le aggregazioni dei servizi sotto l'etichetta importata e sfortunata di "Comunità montana". Scelta sorniona e insinuante, fatta di bastone e carota. Il bastone ha riguardato le batoste al sistema autonomistico con tagli crescenti alla finanza locale e un ritorno a leggi di settore che creano un cordone ombelicale da "bacio della ciabatta" il martedì nei brevi minuti di un dialogo, come a rapporto dal Comandante in caserma o di fronte al Confessore in chiesa. La carota è prendere una benedizione - il brivido di appartenere a un entourage - come il tocco del Re contro la scrofolosi e il baluginare di candidature alle regionali sulla scia di chi scala record di preferenze. La logica è quella centralistica, destinata a svuotare i piccoli e i medi Comuni in favore di accorpamenti forzosi, proposti con sorrisi e salamelecchi e colpisce che alcuni sindaci sorridano mentre mettono la loro comunità con la testa sul ceppo per essere tagliata. Se si denuncia l'operazione si è in malafede e quando si stoppa la macchina, tirando il freno di emergenza perché i territori si incazzano, si dà ad intendere che non si è capito niente e il dialogo, ma di cartapesta, è la medicina salvifica. Roba da prendere gli altri per fessi, ma pare che funzioni nella filosofia straordinaria - applicata anche per i forestali - di creare un gran bailamme per far poi vedere come si è bravi a risolvere i problemi. Come un pompiere che dia fuoco ad una casa per dimostrare quanto sia bravo a spegnere gli incendi...