La frase di Albert Einstein è nota: "Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività". Penso che sia così anche con il passare degli anni: più si è giovani e più il tempo sembra rallentato, più si invecchia e più accelera. Ci pensavo rispetto all'approssimarsi di questa Pasqua, che tempo fa mi sembrava una boa distante in mezzo al mare e ora ci si è arrivati in fretta, come se qualche mese fosse stato saltato a piè pari. Pasqua era interessante per una serie di ragioni. La più remota, cioè alla fine dell'estate scorsa, è che avevo fissato quel primo trimestre dell'anno per verificare se si sarebbe vista una luce in fondo al tunnel della crisi economico-finanziaria italiana. Per ora buio pesto. Anzi, il curioso fatto che il Lunedì dell'Angelo e Pasquetta sia anche il beffardo 1° aprile suona come un segno del destino... Vi era poi, qualche settimana dopo, l'idea - quando balenarono le elezioni politiche anticipate - che «a Pasqua ci sarà un Governo». Oggi sappiamo di essere in braghe di tela e non per l'inizio della primavera, ma perché la politica italiana sembra essere diventata come quando nel gioco dell'oca si ritorna alla casella di partenza. Poi ho guardato a Pasqua per capire cosa ne sarebbe stato di questa esperienza dell'azzardo di un nuovo Movimento politico in Valle d'Aosta: l'Union Valdôtaine Progressiste. Oggi, a mesi di distanza, sono sicuro che la scelta è stata giusta e che bisogna guardare avanti con speranza, perché si tratta di un elemento di rottura contro la sclerotizzazione della politica valdostana. Questa settimana voglio sentirmi come quell'artista stralunato e laico che fu Cesare Zavattini in una sua breve poesia "E' Pasqua":
Anche il sole stamane è arrivato per tempo, anzi con un leggero anticipo. Anche io mi sento buono, più buono del solito. Siamo tutti un po' angeli oggi mi pare quasi di volare leggero come sono. Esco di casa canticchiando, voglio bene a tutti.
Per chi ha la fede - e dunque vive questa settimana con l'intensità dovuta - ecco i versi drammatici di "Pasqua" di David Maria Turoldo:
No, credere a Pasqua non è giusta fede: troppo bello sei a Pasqua! Fede vera è al Venerdì Santo quando Tu non c'eri lassù. Quando non una eco risponde al suo grido e a stento il Nulla dà forma alla Tua assenza.