Per quanto ai tempi dell'Università il mio esame di Statistica fosse stato tutt'altro che brillante, ho sempre avuto come politico una viva ammirazione per questa scienza, che è in grado di fornire dati e studi che sono assolutamente preziosi, specie per capire oggi come prepararsi al futuro. Mi ha colpito un mesetto fa, all'atto della presentazione dell'ultimo Censimento della popolazione, la parte dedicata alla caratteristica considerata piu marcante dei dati riguardanti la Valle d'Aosta: "Tra questi si evince che gli ultracentenari residenti in Valle d'Aosta aumentano e che dunque si allunga il processo d'invecchiamento della popolazione valdostana. Dal 2001 al 2011 in particolare la percentuale di popolazione di ultra 65enni è passata dal 19,6 per cento (22.959 persone) al 21,3 per cento (27.058 persone). Gli ultra 80enni aumentano del 47,4 per cento e la loro incidenza sul totale dei residenti passa dal 4,6 per cento del 2001, al 6,3 per cento del 2011". Aggiungo alcuni altri dati statistici, che si riferiscono alla Valle, elaborati in questi ultimi tempi con relativa spiegazione: "Indice di vecchiaia: è il grado di invecchiamento di una popolazione, vale a dire il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2012 l'indice di vecchiaia per la Valle d'Aosta dice che ci sono 152 anziani ogni cento giovani. Indice di dipendenza strutturale: è il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, in Valle d'Aosta nel 2012 ci sono 54,7 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Indice di ricambio della popolazione attiva: è il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di cento. Ad esempio, in Valle d'Aosta nel 2012 l'indice di ricambio è 151 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana". Potrei tediarvi con ulteriori dati, specie di proiezione nel futuro, quando spero di essere anche io molto vecchio, e lo scenario sarà quello di una Valle d'Aosta invecchiatissima su cui bisogna riflettere sin da oggi per riflettere su eventuali correttivi, ma soprattutto per prepararci ad una società diversa da quella attuale e di cui oggi abbiamo le evidenti avvisaglie anche nella nostra vita quotidiana. Basta guardarsi attorno. Un crescente numero di anziani e la stabilizzazione di questi dati comporta - in un contesto di riduzione della spesa pubblica - problemi sociali, sanitari, di assistenza che si riflettono sia sul ruolo del settore pubblico che su quello delle famiglie. Un caso fra molti di perché la politica non deve concentrarsi, come avvenuto in questo ultimo periodo, sul giorno per giorno e mancare del tutto di una visione prospettica, altrimenti - se impreparati - la pagheremo cara.