Pronti, attenti, via! Dopo la lunga tornata delle elezioni politiche, in cui non mi sono perso un comizio, tocca ora - pur non essendo candidato, ma avendo il ruolo di moderatore degli incontri e raramente di oratore - la partecipazione ai comizi per le elezioni regionali in un mese che sarà lungo e breve, come sa essere il tempo. Lo dico con piacere, perché negli anni ho imparato che, con tutti i limiti di uno strumento datato sotto diversi profili, è questa capillarità un'occasione unica per sentire in profondità la "pancia" dei valdostani e per capire dove tira l'aria molto più di metodi sofisticati di analisi e previsioni del voto. L'esperienza consente, ex ante, di sapere che tipo di comizi più o meno si troveranno, a seconda dei Comuni e della localizzazione, ma qualche sorpresa non manca mai. Certo chi impara a parlare in certe "situazioni difficili" fa una gavetta che tornerà sempre utile nella vita. La differenza è facile da dire: i comizi per le "nostre" elezioni sono molto più numerosi e anche assai diversi da quelli per le legislative. Per le politiche il numero di candidati, già ben superiore alla media l'ultima volta anche grazie al numero ridotte di firme da raccogliere, era di diciotto fra candidati di Camera e Senato, mentre alle regionali sfioriamo i trecento candidati per nove liste! L'equivalente di un Comune neppure troppo piccolo della nostra Valle. Spero che questi numerosi candidati, appartenenti ai diversi schieramenti e con caratteri assai differenti fra di loro, suscitino un accresciuto interesse per la politica. Si sa bene come l'unico antidoto all'antipolitica resta la politica e la partecipazione (cantava Giorgio Gaber che «la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione»). Ciò vale in particolare per i giovani, come sottolineato dallo scrittore Fernando Savater: «Oggi insegniamo ai ragazzi che la politica è corrotta, come se gli spiegassimo che un tostapane serve a carbonizzare il pane. Invece bisogna spiegare che anche la democrazia ogni tanto si guasta, fa corto circuito e bisogna rimetterla in sesto».