Come si dice? «Se Atene piange, Sparta non ride» o meglio - attualizzata rispetto alla situazione politica incerta e con possibili elezioni anticipate - «Se Roma piange, Aosta non ride». Viene voglia di salire sulla vetta del Cervino e osservare da lassù la Confederazione elvetica in estatica ammirazione per un piccolo sistema federalista dove la stabilità secolare è una certezza contro la realtà di una ingovernabilità che mangia i sistemi politici dal proprio interno. Ma quel che sta diventando ridicolo è che piano piano la Valle d'Aosta si abitui e sviluppi usi, costumi e riti d'importazione: l'ultimo in ordine di tempo, già vagamente emerso a inizio Legislatura, è il "mandato esplorativo", neologismo nel nostro ordinamento, che deriva dall'abitudine del Quirinale - in certi passaggi delicati alla ricerca di maggioranze nel Parlamento italiano - di dare un mandato esplorativo o al vincitore delle elezioni o ad una personalità istituzionale.
Nel caso valdostano la vecchia maggioranza, che deve trovare almeno un consigliere per tornare al fatidico e delicatissimo "18 a 17" su 35 consiglieri regionali, ha scelto come esploratore Tonino Fosson e almeno da un certo punto di vista, quello etimologico, pare che qualche buona ragione per farlo ci sia. Racconta l'"Etimologico" la storia di "esplorare": "dal latino "explorāre, ricercare, cercar di scoprire, battere il terreno", da "plorāre, piangere, gridare". La derivazione del latino "explorāre" da "plorāre" era sostenuta dagli antichi (Paolo-Festo 69.21) sulla base del significato originario di "gridare ad alta voce" ed è in genere rifiutata dai moderni; si può invece mantenere presupponendo che lo sviluppo semantico insolito sia avvenuto nel contesto di una battuta di caccia, in cui la selvaggina viene stanata dalle urla dei cacciatori". Tonino Fosson, che viene da schiatta di cacciatori di camosci, è dunque la persona ideale per andare a caccia del diciottesimo con un percorso che può ricalcare un giallo di Agatha Christie e che potremmo intitolare, parafrasando celebri titoli della scrittrice inglese, "Diciotto piccoli consiglieri" o anche "Mister Fosson e i diciotto consiglieri". Ma in realtà ci apre un mondo la voce apposita della "Treccani": "esploratóre, sostantivo maschile e aggettivo (femminile esploratrice) - 1. Chi, o che, esplora, in senso proprio e figurato. Con questa accezione generica, è più frequente l'uso come aggettivo: la mente esploratrice delle verità eterne; in fisica e nella tecnica, qualifica che si dà ai dispositivi, di varia natura, di cui ci si serve per esplorare una regione dello spazio, un campo elettromagnetico, un corpo, eccetera: asta, bobina, sonda esploratrice". Sia l'uso filosofico che psicologico, ma persino quello tecnologico pensando al funzionamento della famosa "macchina della verità", possono risultare utili per sondare l'animo umano, persino la mente, se non la propensione alla verità ed alla menzogna come strumenti utili all'esplorazione. Ma se la politica valdostana ha insidie simili a quelle della giungla di un Sandokan di salgariana memoria, allora vale anche la definizione numero due della "Treccani": "Chi, per fini scientifici, economici, politici, si dedica all'esplorazione di regioni ignote o scarsamente note: una spedizione di esploratori nell'Amazzonia". Anche in questo caso, forse armato di fucile, il nostro esploratore - modello locale del noto Indiana Jones - è in grado di sormontare le difficoltà e risolvere gli enigmi per consentire il proseguimento della Legislatura, pronto per nuove avventure. Ma esiste una terza definizione, che pure può risultare utile al presidente Fosson, pur non giovanissimo: "Giovani esploratore (o anche semplicemente esploratori), locuzione che traduce l'inglese boy-scouts". Allora vale la pena di ricordare cosa scriveva, come regole, il fondatore dei boy-scouts Robert Baden-Powell e vale forse la pena di capire se le richieste corrispondono alla realtà, ma fatelo da soli: "1. L'onore di un Esploratore è di essere creduto. 2. L'Esploratore è fedele: al Re, alla Patria, ai suoi Capi, ai suoi genitori, ai suoi datori di lavoro e ai suoi dipendenti. 3. Il dovere di un Esploratore è di essere utile e aiutare gli altri. 4. L'Esploratore è amico di tutti e fratello di ogni altro Esploratore, quale che sia il Paese, la classe sociale o la confessione religiosa cui l'altro appartiene. 5. L'Esploratore è cortese. 6. L'Esploratore è un amico per gli animali. 7. L'Esploratore ubbidisce agli ordini dei suoi genitori, del Capo Pattuglia o del Capo Reparto senza replicare. 8. L'Esploratore sorride e fischietta in tutte le difficoltà. 9. L'Esploratore è economo. 10. L'Esploratore è pulito nel pensiero, nella parola e nell'azione". Ma "Treccani" indica un'ultima possibilità e vorrei ricordare come la politica sia in fondo una specie di guerra simulata: "Soldato specializzato addetto all'esplorazione militare, avente il compito di localizzare e segnalare le postazioni nemiche, eventuali movimenti di truppe, eccetera". Capisco che non è facile fra truppe che cambiano bandiera, disertori e spie, cecchini, "fuoco amico" e trattati di pace e di alleanza stracciati. Un caos e perciò non invidio affatto il nostro Esploratore! Che se, infine, dovesse scoprire nella giungla "Rete Civica" saremmo al trasformismo esemplare, anzi finale.