Questa storia delle "macchine volanti", raccontatami quand'ero bambino con la previsione che le avrei viste una volta diventato adulto, appartiene al novero delle delusioni, anche se leggo periodicamente che tra poco ci saremo e dunque - tranne spiacevoli imprevisti - conto di poterci ancora salire e sfrecciare nei cieli. Ricordo di aver visto una mostra a Milano su Leonardo da Vinci, che dimostra con i suoi disegni - in parte realizzati in modelli veri e propri - si fosse appassionato al volo fin dagli anni giovanili e fin dal 1485 progettò un primo prototipo di paracadute e una macchina per volare detta "vite aerea", considerata dagli studiosi come l'antenato dell'odierno elicottero.
Ma è sulle ali che Leonardo concentrò la maggior parte delle proprie ricerche: alla sua forma, alla sua dinamica e alla sua capacità di fare da propulsore ad un corpo nel cielo. Dopo anni di ricerca si concentra sull'ala dalla forma che richiama quella del pipistrello, mentre una delle ultime ali progettate può ricordare l'ossatura di una mano. Certo da allora le scoperte e realizzazioni umane per volare sono state molteplici, dai cieli allo spazio e su alcuni di questi mezzi ci sono salito. L'ultimo bizzarro inventore-esploratore, che è stato impropriamente comparato al genio di Leonardo, è spuntato quasi dal nulla per rendere più vicino il volo domestico con una dimostrazione futuristica con il suo "Flyboard Air" alla parata militare del 14 luglio per la festa nazionale francese, sui viali degli Champs-Elyées a Parigi. Si trattava del campione francese di jet-ski, Franky Zapata (cognome che evoca il rivoluzionario Emiliano...), che aveva volteggiato a diversi metri d'altezza, con il fucile tra le mani su questa macchina di sua invenzione, una piattaforma volante azionata da cinque motori a reazione. Nelle scorse ore lo stesso Zapata, dopo un primo fallimento dell'impresa a causa di un problema nel rabbocco del kerosene a metà percorso, ha attraversato i 35 chilometri del canale della Manica con il suo oggetto volante. Ho sentito le sue interviste e fa sorridere questa sorta di sportivo avventuriero con il pallino del volo e della meccanica digitale da garage. Traggo da "Brut.media" un ritratto del personaggio: "Marseillais de 40 ans, c'est lui qui a créé cette machine. «Le premier vol, c'était il y a trois ans, j'ai perdu deux doigts, ils se sont arrachés dans les turbines et la machine s'est écrasée dans le mur de mon atelier» raconte Franky Zapata. Mais lorsqu'il arrive finalement à faire voler son hoverboard, c'est pour lui comme une révélation: «Je me suis dit: c'est ce que je dois faire de ma vie». Suite à son invention, Franky Zapata affirme avoir été courtisé par de nombreux pays, dont les États-Unis; mais il a tenu à développer son idée en France. Avec succès: le ministère des Armées a investi 1,3 million d'euros dans son développement. «C'est pas du tout gadget parce que ça va permettre de tester différentes utilisations. Par exemple, une plateforme logistique volante ou bien une plateforme d'assaut, vous verrez, l'effet de surprise est considérable» a déclaré Florence Parly, ministre des Armées au sujet du flyboard de Franky Zapata". Come sempre, insomma, lo dico con consapevole tristezza, grandi intuizioni nell'innovazione tecnologica passano attraverso il loro uso militare: si fanno passi avanti ad uso bellico che poi passano al loro uso civile. Prosegue il racconto: "Multiple champion du monde de jet-ski, Franky Zapata a d'abord développé une version aquatique a d'abord développé de son flyboard, en 2011. Cet hoverboard aquatique a fait sa fortune. En 2016, il met au point le Flyboard Air, cette plateforme volante. Sollicité par de nombreuses entreprises étrangères, il songe alors à quitter la France. «Je veux travailler, je veux pas me faire prendre de vitesse justement par tous les gens qui sont en train de travailler» . Pour ne pas laisser filer cette technologie française, un accord de financement est finalement trouvé avec l'armée française en 2018. Aujourd'hui, le Flyboard peut atteindre 140 km/h, voler à 150 mètres d'altitude, pendant seulement six minutes. À l'avenir, il pourrait atteindre 200 km/h et voler à 3.000 mètres d'altitude pendant 30 minutes". E' una storia interessante di chi, con una logica da bricoleur e non certo da scienziato, ha innovato, tracciando una strada.