L'Autonomia non è solo fatta di Istituzioni politiche e di un ordinamento giuridico. Si erge su fondamenta importanti, che si possono sintetizzare in quell'insieme di espressioni presenti in "Civilisation Valdôtaine". Dice il dizionario on line "La Toupie": "Une civilisation est l'ensemble des caractéristiques spécifiques à une société, une région, un peuple, une nation, dans tous les domaines: sociaux, religieux, moraux, politiques, artistiques, intellectuels, scientifiques, techniques... Les composantes de la civilisation sont transmises de génération en génération par l'éducation". Interessante rifletterci, sapendo quanto questa nostra civiltà sia una delle espressioni del mondo alpino, che oggi muta, come sempre avvenuto, nel confronto con un mondo sempre più globalizzato e questo arricchisce e impoverisce.
Esiste questo termine che immagino sia considerato impolverato e pieno di ragnatele: "cosmopolitismo". Ma per chi abbia studiato l'Illuminismo non può non riconoscere quello scatto esistente nella parola che ci consente di sentirci cittadini del mondo. Questo non vuol dire affatto cadere in una caricatura della globalizzazione ma esattamente il contrario: nel confronto con gli altri l'interesse sta nell'incontro con le identità altrui e ciò funziona solo se si è consci della propria e non si è senza qualcosa da dare e non solo da avere. Ha scritto su questo confronto Claude Lévi-Strauss: «Mais aucune culture n'est seule, elle est toujours donnée en coalition avec d'autres cultures, et c'est cela qui permet d'édifier des séries cumulatives […]. La chance qu'a une culture de totaliser cet ensemble complexe d'inventions de tous ordres que nous appelons une civilisation est fonction du nombre et de la diversité des cultures avec lesquelles elle participe à l'élaboration - le plus souvent involontaire - d'une commune stratégie». Per questo bisogna essere fieri di sé stessi ed in contemporanea - come osservava l'antropologo francese - mai cedere alla facile e rassicurante idea dell'infruttuosa chiusura a riccio contenuta appunto nell'espressione celeberrima «l'enfer, c'est les autres». Lévi-Strauss conclude in modo plastico: «L'exclusive fatalité, l'unique tare qui puissent affliger un groupe humain et l'empêcher de réaliser pleinement sa nature, c'est d'être seul». Ma aggiunge in un altro passaggio: «Qu'une culture isolée c'est une culture condamnée à mort, une culture trop en contact avec d'autres cultures perdrait sa raison d'être, ses raisons d'exister, nous pouvons dire que la solution est entre les deux». Insomma: l'Autonomia culturale è ricchezza e vuol dire anche il coraggio di non disperdere il particolarismo linguistico.
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